ROMA – Passi in avanti sullo sbarco della Sea Watch: la nave che accoglie i 47 migranti, da dodici giorni, cioè da sabato 19 gennaio, bloccati a bordo della Ong. Tra loro anche 13 minori, di cui 8 non accompagnati
In attesa degli altri Paesi dell’Ue
Il governo italiano – a quanto si apprende – aspetta la formalizzazione dell’accordo con gli altri Paesi Ue e poi la situazione si potrebbe sbloccare. Questa la posizione al termine dell’incontro notturno tra il premier Conte ed i vice Salvini e Di Maio. Un vertice dal clima sereno e disteso secondo quanto riferiscono fonti vicine al vicepremier Salvini durante il quale non si è discusso del caso Diciotti. In ogni caso, assicurano le stesse fonti, il governo non è a rischio e della vicenda che coinvolge in prima persona il ministro dell’Interno se ne capirà di più nei prossimi giorni, con i necessari approfondimenti.
Sbarco imminente
“Fra qualche ora – ha fatto sapere il premier Giuseppe Conte a Milano a margine del suo incontro con Beppe Sala – inizieranno le operazioni di sbarco della Sea Watch. “Ai Paesi” che ospiteranno in migranti “si è aggiunto anche il Lussemburgo e lo ringrazio. Siamo con l’Italia 7 Paesi”.
In mattinata fonti del governo avevano fatto sapere che si aspettava la formalizzazione dell’accordo con gli altri Paesi Ue e poi la situazione si sarebbe potuta sbloccare.
C’è anche Malta
“Malta ci sarà come c’è sempre stata. Per noi la parola solidarietà non è un concetto flessibile che si applica solo quando siamo noi a chiederla. E’ una costante”. Così il premier maltese Joseph Muscat, a Cagliari per un incontro del Distretto aerospaziale sardo, ha confermato la disponibilità da parte di alcuni Paesi ad accogliere i migranti della Sea Watch annunciata dal premier Conte al ritorno dal vertice di Nicosia a Cipro con i capi di Stato dei paesi Ue del Mediterraneo.
Le ultime vicende
Negli ultimi giorni la nave, che si trova a circa un miglio dalle coste di Siracusa, è stata al centro delle attenzioni italiane ed europee: alcuni parlamentari sono saliti a bordo contro il parere della Capitaneria di porto per verificare lo stato di salute dei migranti; la Corte europea per i diritti dell’uomo si è espressa sul caso dopo che era stata tirata in ballo dall’equipaggio della nave, dicendo che l’Italia deve fornire prima assistenza ai migranti a bordo e tutela legale per i minori non accompagnati, ma non è obbligata ad autorizzare lo sbarco;
Macron, Conte e la violazione delle leggi
Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron hanno cominciato a parlare per trovare una soluzione sull’accoglienza delle persone soccorse.
Uno dei punti su cui si è discusso di più negli ultimi giorni è stata la presunta violazione della “legge del mare” di cui è stato accusato l’equipaggio della Sea Watch da alcuni esponenti del governo italiano. L’accusa è che Sea Watch 3 si sia diretta verso le coste italiane senza aspettare l’arrivo della Guardia costiera libica, che era competente nell’area del soccorso, e che poi abbia rifiutato di attraccare in Tunisia, considerata da alcuni “primo porto sicuro” dove far scendere i migranti. La Sea Watch 3 ha per ora fornito una sua versione di quanto successo, mostrando anche una mail scambiata con le autorità italiane.
Le motivazioni
Per quanto riguarda l’accusa di non avere atteso la Guardia costiera libica, Sea Watch 3 ha spiegato di avere provato a contattarla, sia per email che per telefono, senza però ricevere alcuna risposta (non è la prima volta che le autorità libiche non rispondono alle richieste di intervento nel Mediterraneo: alcuni dei numeri indicati per le emergenze, per esempio, non funzionano).