MILANO – Seconde squadre, il calcio italiano prova la scalata ai grandi movimenti europei. E’ su questa linea che la Figc si è mossa nell’introduzione dei team B per le compagini del massimo campionato. Dalla prossima stagione, infatti, sarà possibile inserire le seconde squadre nel torneo di Serie C.
I criteri per l’ammissione delle seconde squadre
Innanzitutto, va sottolineato che le seconde squadre potranno accedere al campionato di Serie C solo per colmare i posti vacanti per mancate iscrizioni, squalifiche e ogni altro motivo che porti ogni girone (sono tre) a non comporsi di 20 club. La precedenza per tappare i buchi sarà data proprio alle società di Serie A, che potranno proporre la loro seconda squadra. L’iscrizione, non obbligatoria, comporterà una serie di obblighi. Il versamento della quota da 1,2 milioni di euro e uno stadio a norma per disputare le gare interne, in primis. Le rose potranno essere composte da 23 calciatori, di cui 19 under 21 (nati dal primo gennaio 1996). Inoltre, un calciatore potrà passare in prima squadra, ma nel momento in cui collezionerà 5 presenze con i ‘grandi’ non potrà più giocare in seconda squadra.
Come si stabilisce il ranking
A pesare più di tutto nella graduatoria di precedenza sarà il ‘Coefficiente azzurro’. Ovvero, il 40% del ranking si baserà sulle presenze di ogni calciatore della seconda squadra di riferimento con le nazionali giovanili, dall’Under 15 all’Under 21. Il periodo temporale tenuto in considerazione sarà quello dal 2015-2016 al 2017-2018. Un altro 30% sarà fornito dal piazzamento della prima squadra nell’ultimo campionato di Serie A. Le tre retrocesse non avranno punti, che verranno invece dati alle tre neopromosse. L’ultimo 30% arriverà invece dalla media-spettatori, relativamente alla prima squadra, calcolandola dalla stagione 2012-2013 alla 2016-2017.
Una sfida per pochi intimi
Sono poche le squadre del campionato di Serie A che hanno manifestato la disponibilità a iscrivere il team B nel prossimo torneo di Serie C. Una sfida accettata, per il momento, soltanto da Juventus, Milan, Inter, Fiorentina e Atalanta. La sensazione è che servirà ben altro rispetto alla possibilità di iscrivere una seconda squadra a un torneo professionistico per avvicinarsi al calcio spagnolo. Quello che, per antonomasia, è leader nella valorizzazione dei giovani.