ROMA – Il Pd è al punto di non ritorno, l’esito delle politiche prima e delle amministrative poi, sono un segnale chiaro dello stato comatoso in cui versa. Tra i dem manca un ‘condottiero’, la reggenza dell’ex ministro Maurizio Martina non ha la forza e l’autorevolezza per rimettere in piedi il partito e mentre l’ex segretario e premier Matteo Renzi sogna la Tv, l’ex ministro Andrea Orlando ricorda a tutti che il popolo dem, rispetto all’ultimo congresso nazionale è dimezzato.
Il Pd e il mea culpa
Per Orlando è arrivato il momento di fare un bagno di umiltà e scusarsi con i cittadini. “Il punto di partenza – sostiene – è dire se vi siete sentiti soli è colpa nostra e vi chiediamo scusa. Questa è la fase uno, non serve spocchia nell’analisi . La fase due è elaborare delle risposte su temi importanti per i ceti popolari che si sentono abbandonati: casa, lavoro, sicurezza”. Ma serve una riflessione seria anche sul tema immigrazione. “E’ sbagliato legarlo a quello della sicurezza, ma servono politiche più efficaci per l’integrazione, e dobbiamo capire che nelle periferie ci sono anziani che vedono modificato il loro contesto di vita, e che si sentono insicuri anche se non subiscono il furto in casa”.
Dalla politica alla Tv
Il Pd vive una fase di stenti e mentre i più si interrogano sul futuro del partito, Renzi pensa per se. Adesso, dopo essersi tolto lo sfizio di fare il premier e il condottiero del partito punta al piccolo schermo e sogna un programma tutto suo. Un ritorno alle origini. Tutti ricordano il senatore di Scandicci nei panni di concorrente ‘saputello’ di Gira la ruota, programma condotto da Mike Bongiorno.
Calenda supporter
L’ex ministro Carlo Calenda resta fedele a Renzi. “Leggo che Renzi vuole fare un programma Tv – dice – Scegliere una propria strada va benissimo. È una persona intelligente e coraggiosa”. “Ho sempre detto che ha lo spirito dell’imprenditore – conclude Calenda – La storia di questo paese riconoscerà a Renzi il merito di avere fatto delle cose positive, ma bisogna anche dire che il lavoro fatto nel Pd è stato sbagliato nel partito non credo che Renzi possa essere il front-runner”. Ai posteri l’ardua sentenza.