Serie A, Belotti ribalta il Milan: Toro si rialza e inguaia Giampaolo

Foto Marco Alpozzi / LaPresse Nella foto: Simone Verdi (Torino Fc);

TORINO – Il Belotti show rianima il Toro e inguaia il Milan. I granata danno un calcio alla crisi, ritrovando la vittoria dopo due sconfitte a spese dei rossoneri nell’ultimo posticipo della quinta giornata. Successo in rimonta per la squadra di Mazzarri (2-1), che con la letale doppietta del capitano nella ripresa ribalta l’iniziale vantaggio del Diavolo, firmato da Piatek su rigore. La squadra di Giampaolo, che voleva la riscossa dopo il ko nel derby, brilla solo nel primo tempo e illude, poi crolla nella ripresa sotto i colpi del Gallo. Negli ultimi minuti il Milan ha l’occasione per il pari con Kessié e poi con Piatek, su cui Sirigu è semplicemente strepitoso.

Per i rossoneri la classifica si complica ancora

Sono tre le sconfitte nelle ultime cinque gare. Sorride invece il Toro, che si rimette in corsa verso i piani alti: agganciati Napoli e Cagliari al quarto posto con 9 punti. Mazzarri lancia per la prima volta dal 1′ Verdi, che si piazza alle spalle del tandem Belotti-Zaza. Giampaolo, privo dell’infortunato Paquetà, opta dall’inizio per Bennacer, che vince il ballottaggio con Biglia a centrocampo. In difesa, a sinistra, Theo Hernandez viene preferito a Rodriguez, nell’altra corsia rientra Calabria. In avanti confermato Leao nel tridente con Suso e Piatek. Il Milan entra in partita prima dei granata e nel corso del primo tempo si avvicina molto a quello che chiede alla lavagna Giampaolo.

I rossoneri prendono possesso del centrocampo e sorprendono gli uomini di Mazzarri

E’ appena il 17′ quando Guida decide di sanzionare una spinta di De Silvestri ai danni di Leao sul cross di Piatek. Il silent check con il Var dà via libera, dal dischetto il Pistolero è implacabile e mette la strada in discesa per il Diavolo. Il Toro accusa il colpo e non riesce a riordinare le idee, il Milan è più ordinato e ne disinnesca le timide iniziative senza troppi patemi.

Il vantaggio esalta i rossoneri che con la forza della serenità aumentano la spinta, soprattutto sulla destra con l’asse Calabria-Suso, per capitalizzare il buon momento: Kessié prova a sfruttare una respinta corta della difesa granata, spedendo sul fondo, poi tocca a Sirigu tenere a galla i suoi con un prodigioso intervento su incornata di Leao. I granata non riescono a creare situazioni per impensierire Donnarumma, se non facendo piovere qualche cross che la difesa ribatte puntualmente.

Il Toro protesta poi per un contatto Bennacer-Belotti in area rossonera: Guida lascia proseguire. Si distende con fluidità e si rende ancora pericoloso, invece, il Milan che sfiora il raddoppio con Piatek che svetta su angolo: palla che sfiora l’angolo alla sinistra di Sirigu. Una manciata di secondi prima dell’intervallo, arriva la prima palla gol per il Toro ed è di quelle clamorose. In verità ci mette del suo Donnarumma, che esce malissimo sul lancio per Belotti: il Gallo non riesce ad approfittarne e spara alto a porta vuota.

Negli spogliatoi Mazzarri si fa sentire e la ripresa si apre con una chance per i granata: fa tutto Ola Aina, che di destro costringe Donnarumma alla deviazione in angolo. Il Diavolo risponde con il tentativo di Piatek su invito di Romagnoli, palla fuori di un nulla con Sirigu pietrificato. Belotti cerca gloria con un insidioso tiro-cross dal versante destro, quindi ecco la mossa di Mazzarri che fa riassaggiare il campo ad Ansaldi, richiamando Lyanco. Toro che si ridisegna con il 4-4-2 arretrando Verdi a centrocampo. Del Diavolo propositivo e arrembante della prima frazione, nessuna traccia.

I granata mostrano piglio decisamente più aggressivo e vanno vicinissimi al pari

Belotti anticipa Donnarumma sul traversone basso di Verdi, Musacchio salva tutto anticipando in scivolata il tap-in di Zaza a porta sguarnita. In questa fase il Diavolo subisce l’iniziativa dei granata e Giampaolo reagisce con l’inserimento di Bonaventura, al rientro dopo 340 giorni dall’infortunio, al posto di Leao. Mazzarri si gioca la carta Berenguer, fuori Verdi. Gli sforzi dei granata vengono premiati con la salita in cattedra Belotti, che firma il ribaltone in una manciata di minuti. Su un lancio lungo, il Gallo punta l’area saltando Musacchio e scaricando un destro che piega le mani a Donnarumma (72′). Dalla panchina rossonera proteste per un presunto fallo su Calhanoglu all’origine dell’azione, Reina esagera e guadagna un rosso.

Il Var, comunque, convalida l’1-1. Quattro minuti dopo, Belotti raddoppia: dopo la grande respinta di Donnarumma sul diagonale di Zaza, il capitano prima liscia il tap-in, poi insacca in rovesciata. Olimpico in estasi. Giampaolo cerca di raddrizzare la rotta con l’ingresso di Rebic per Bennacer, con l’obiettivo di scuotere Piatek, sparito nella ripresa come del resto buona parte dei suoi compagni. Ma è ancora la formazione di Mazzarri a farsi vedere in avanti con uno spunto di Rincon.

Finale vietato ai deboli di cuore

Kessié ha il pallone del pareggio che da pochi passi manda alle stelle. Dal 2-2 al possibile tris granata, con Zaza che s’invola in solitudine ma sul più bello, dopo aver aggirato Donnarumma, incespica in stile Gialappa’s. E ancora, nel recupero, Sirigu è monumentale sul colpo di testa ravvicinato da Piatek sul cross di Suso. Un intervento, anzi un miracolo che equivale a un gol. (LaPresse)

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