TORINO – Cristiano Ronaldo regala la prima fuga alla Juventus. E’ il portoghese, autore di una doppietta, l’arma con cui Maurizio Sarri riesce a scardinare la resistenza di un coriaceo Parma. CR7 apre e chiude il tabellino dell’Allianz Stadium (2-1), andando a segno per la settima gara consecutiva e spingendo – anzi, salvando – una Juve in serata poco brillante, che fa suo l’intero bottino ma con troppi affanni.
Una versione ben lontana da quella ammirata in Coppa Italia con il Cagliari. Il provvisorio pareggio di Cornelius, subentrato all’infortunato Inglese, non basta alla formazione di D’Aversa che mette in grande difficoltà i bianconeri nel finale. Con maggior lucidità, gli emiliani avrebbero potuto strappare anche il pari. Non c’è la prestazione che auspicava Sarri ma ci sono i tre punti, pesantissimi: e permettono l’allungo +4 sull’Inter, fermata sul pari a Lecce. Nella serata in cui viene doverosamente ricordato il grande Anastasi, con un minuto di silenzio semplicemente da brividi prima del match, Sarri non rischia il tridente pesante e opta per il trequartista: Higuain parte dalla panchina, Ramsey dal 1′. Davanti riecco Ronaldo, out in Coppa Italia per sinusite, con Dybala. In difesa torna Bonucci, lo affianca De Ligt che si riprende la maglia da titolare visto il ko di Demiral. In mezzo Bentancur è ancora squalificato, conferma per Rabiot. D’Aversa, privo di Gervinho, si affida in avanti al tridente formato dal futuro bianconero Kulusevski, Inglese e Kurtic.
Canovaccio rispettato con i bianconeri che prendono in mano le redini del gioco e gli ospiti in sottocoperta e attenti a presidiare i varchi. Ma dopo una ventina di minuti Sarri deve già cambiare i suoi piani perché Alex Sandro alza bandiera bianca: a presidiare la fascia sinistra va a piazzarsi Danilo. E il primo intervento di Sepe arriva poco dopo, con Ronaldo che servito in area da Pjanic si libera di Gagliolo e scarica il destro, deviato dal portiere ospite. Sul conseguente corner è ancora CR7 a provarci, di testa, senza fortuna. Giropalla costantemente bianconero, ma i ducali concedono pochissimo e senza spargere troppo sudore: ‘merito’ anche della prevedibilità della manovra dei padroni di casa, frenata da qualche errore tecnico di troppo e asciugata dalla qualità chiesta da Sarri.
L’impressione è che ci voglia un episodio per smuovere le acque. E il momento della svolta arriva al minuto 43: Ronaldo si porta palla sul destro e dal limite batte Sepe con la complicità di una sfortunata deviazione di Darmian. Sepe, spiazzato, nulla può. Cambio forzato anche per D’Aversa che richiama l’infortunato Inglese, dentro Cornelius. Della reazione dei ducali non c’è traccia e prima dell’intervallo i bianconeri vanno ad un soffio dal raddoppio: percussione di Ronaldo e tentativo mancino di Ramsey, la palla scheggia il palo alla destra di Sepe.
La Juve sembra voler cambiare registro nella ripresa. In apertura c’è subito lavoro per Sepe, che in tuffo manda sul palo un gran destro da fuori di Danilo. La sorpresa però è dietro l’angolo, con il pareggio del Parma al primo pericolo creato. E’ Cornelius a gelare il già infreddolito pubblico dello Stadium con un poderoso stacco di testa su preciso calcio d’angolo di Scozzarella (56′). Un inciampo, che l’indiavolato Ronaldo provvede subito a tamponare firmando, due minuti dopo, il nuovo vantaggio dei bianconeri: l’appoggio che arma il suo diagonale vincente è di Dybala. Per Sarri le condizioni sono giuste per il ritorno del tridente: fuori l’opaco Ramsey, spazio a Higuain e passaggio al 4-3-3. Proprio il Pipita si mette subito in mostra con un destro che non inquadra lo specchio. D’Aversa si gioca la carta Sprocati e richiama Scozzarella, per avere maggior peso in avanti.
Kurtic si abbassa sulla linea del centrocampo. La Juve punta sulla gestione e ad ammorbidire i ritmi per non regalare spazio e illusioni a un Parma che guadagna determinazione e fiducia con il passare dei minuti: Hernani ci prova dai 25 metri senza creare problemi a Szczesny, poi il polacco è costretto all’impegnativo volo su un destro di Kurtic dal limite. Sarri si affida nel finale a Douglas Costa, dentro per Dybala. Ma sono ancora i ducali a rendersi minacciosi in contropiede con il tentativo a botta sicura di Sprocati su cross basso di Kulusevski, De Ligt ci mette una pezza. Il neo entrato Siligardi non spaventa Sczesny, ad allentare la pressione degli emiliani ci pensa Ronaldo che obbliga Sepe alla deviazione in angolo. CR7 chiude la sua gara, anzi il suo show, con un colpo di testa e una conclusione che si spegne sul fondo. La Juve non entusiasma, ma saluta e scappa.
Attilio Celeghini (LaPresse)