MILANO – L’Inter fresca campione d’Italia festeggia lo Scudetto a San Siro battendo la Sampdoria dell’ex Claudio Ranieri per 5-1, nell’anticipo della 35/a giornata di Serie A. Protagonista assoluto della partita Alexis Sanchez, autore di una doppietta nel primo tempo. Il cileno sale a quota 7 gol in campionato a conferma che si tratta ben più di un rincalzo di lusso. Di Gagliardini, Pinamonti e Lautaro le altre reti nerazzurre, quelle che hanno aperto e chiuso le danze.
Per il Toro sono 16 i centri in stagione. Il gol della bandiera della Samp porta la firma dell’ex Keita Balde. Gara giocata a ritmi blandi, in un clima quasi da amichevole di inizio stagione. E’ la vittoria numero 26 in campionato dell’Inter, che con 79 reti aggancia l’Atalanta come miglior attacco e si conferma miglior difesa con solo 30 reti subite. Aldilà della partita e del risultato, c’era grande attesa per la festa organizzata dai tifosi nerazzurri all’esterno dello Stadio con il consenso delle autorità.
Fin dal primo pomeriggio, circa 3mila supporter dell’Inter si sono radunati nell’area antistante la Curva Nord di fronte allo storico ‘Baretto’ in attesa dell’arrivo del pullman della squadra. Cori, fumogeni, bandiere e norme anti-Covid non sempre rispettate, con assembramenti e molte persone con le mascherine abbassate. Poi intorno alle 16.30 sono arrivati i due pullman dell’Inter, scortati letteralmente da due ali di folla fino a dentro lo stadio. Nelle prime file del bus chiaramente visibili Lautaro e Ranocchia. Al coro di ‘I campioni siamo noi’, i tifosi hanno celebrato i loro idoli sotto il controllo delle forze dell’ordine in assetto antisommossa.
Presenti sia polizia che carabinieri, con un elicottero a sorvolare il Meazza. Dopo l’ingresso della squadra nello stadio, i tifosi hanno abbandonato il piazzale alla spicciolata per proseguire la festa con caroselli di auto lungo le vie della città e udibili anche dall’interno del Meazza. Conte schiera una formazione ampiamente rimaneggiata, con D’Ambrosio e Ranocchia in difesa al fianco di Bastoni. A centrocampo Vecino e Gagliardini al fianco di Eriksen. Sulle fasce spazio a Young a sinistra, con Hakimi a destra. In attacco spazio a Sanchez al fianco di Lautaro, con Lukaku in panchina. Nella Samp, Ranieri si affida a Keita in attacco con Ramirez a supporto. In panchina Quagliarella.
Si è giocato nell’ormai solito silenzio irreale di San Siro, la speranza è che presto si possa tornare a vivere emozioni come quelle di una festa Scudetto davanti ai tifosi. All’ingresso in campo delle squadre, bel gesto sportivo dei giocatori della Samp e dell’allenatore Ranieri che hanno accolto i neo campioni dell’Inter con una passerella di omaggio. Pronti via e Inter in vantaggio dopo appena 4′ con Gagliardini, bravo ad inserirsi centralmente e a battere Audeoro in spaccata su cross basso di Young da sinistra.
Colpita a freddo, la Samp prova a reagire ma è sempre l’Inter a rendersi pericolosa quando riparte. Ci provano prima D’Ambrosio e poi Hakimi con due incursioni dalle retrovie, ma la difesa doriana si salva. La reazione doriana è affidata agli ex Keita e Candreva, ma anche senza due dei tre titolari la difesa dell’Inter controlla senza troppe difficoltà. Anche ad obiettivo già raggiunto, Conte si sgola in panchina nel guidare la squadra passo passo nei movimenti da fare. Così al 25′ arriva il raddoppio dei nerazzurri, firmato in contropiede da Sanchez su assist filtrante di Gagliardini.
Passano dieci minuti e la Samp accorcia le distanze con un un gol dell’ex Keita, bravo a ribadire in rete una respinta corta di Handanovic su conclusione di Candreva con la palla che sembrava aver già varcato la linea (la Gol Line Technology ha poi confermato che non era così). L’Inter però non ci sta e al 37′ ancora Sanchez cala il tris, con un destro al volo da centro area su cross dalla destra del solito imprendibile Hakimi.
Nel secondo tempo Conte concede l’esordio stagionale a Radu, entrato in porta al posto di Handanovic. Ben quattro, invece, i cambi di Ranieri: escono Ramirez, Tonelli Thorsby e Jankto per Verre, Yoshida, Ekdal e Damsgaard. A rendersi per prima pericolosa è ancora l’Inter, con un tentativo di Ranocchia addirittura in rovesciata. Si salva Audero con un ottimo riflesso. Dopo una decina di minuti, Conte fa entrare anche Brozovic per Eriksen, Barella per Gagliardini e Pinamonti per Sanchez. Proprio l’attaccante, spesso elogiato da Conte per l’impegno in allenamento, trova subito il gol personale al 60′ per il 4-1 nerazzurro.
Assist dell’altro neo entrato Barella. A venti dalla fine c’è gloria anche per Lautaro, che trasforma un calcio di rigore concesso da Ayroldi con il supporto del Var dopo un tocco di mani di Ekdal. Dopo aver sfiorato la doppietta personale qualche minuto dopo, l’attaccante argentino lascia il campo a Sensi. Nella Samp passerella finale anche per Quagliarella, entrato al posto di Keita. Al triplice fischio di Ayroldi esplode la festa in mezzo al campo dei giocatori dello staff dell’Inter, che poi si recano simbolicamente ad omaggiate la Curva Nord vuota.(LaPresse)