Ddl Zan, a Milano in 8mila per l’approvazione. Zan: “Non ci fermeranno”

A prendere la parola dal palco tra gli altri il deputato Pd Alessandro Zan, da cui il ddl prende il nome, che da Milano ha lanciato un appello a Matteo Salvini e Giorgia Meloni a "uscire dall'indifferenza" e ad approvare "una legge di civiltà come hanno già fatto i loro colleghi europei", invitando a "non tirare per la giacchetta Draghi"

Foto Mauro Scrobogna / LaPresse Nella foto: Alessandro Zan

MILANO – Una piazza gremita, colorata da centinaia di bandiere arcobaleno, all’Arco della Pace a Milano dove in 8mila – secondo gli organizzatori – hanno partecipato alla manifestazione ‘Il tempo è scaduto’, lanciata da I Sentinelli di Milano, per chiedere l’approvazione del ddl Zan.

Tante le sigle, circa una sessantina, che hanno aderito alla protesta, tante soprattutto le persone che – armate di mascherine, distanziamento, sorrisi e a volte qualche lacrima di commozione – sono scese in piazza in un sabato già difficile per la città, che ha visto anche i saluti dei tifosi interisti alla squadra campione d’Italia a San Siro.

In 8mila per l’approvazione

Sul palco hanno sfilato nomi dello spettacolo, a partire da Malika Ayane, Lella Costa e Paola Turci, ma anche persone vittime di odio, a partire da Malika, la giovane di Castelfiorentino cacciata di casa perché lesbica, o Miguel Reyes Ross, picchiato a Roma per aver tenuto per mano il suo compagno. Tra loro anche Valentina Petrillo, prima atleta transgender italiana a correre per qualificarsi alle Paralimpiadi di Tokyo 2021, in partenza per gli Europei indoor in Polonia, uno dei Paesi più reazionari sui diritti Lgbt. “Sono stanca di essere attaccata per quello che sono: vorrei che mio figlio mi apprezzasse anche se mi vesto da donna e vorrei prendere la comunione in chiesa, come tutti”, racconta dal palco.

La manifestazione

Piccole grandi storie che raccontano solo una parte delle sofferenze della comunità Lgbt ma non solo: a soffrire, talvolta con esiti fatali, sono le donne, vittime di misoginia, o i diversamente abili e tutti i soggetti delle categorie più deboli, colpiti, offesi, picchiati per quello che sono.

A prendere la parola dal palco tra gli altri il deputato Pd Alessandro Zan, da cui il ddl prende il nome, che da Milano ha lanciato un appello a Matteo Salvini e Giorgia Meloni a “uscire dall’indifferenza” e ad approvare “una legge di civiltà come hanno già fatto i loro colleghi europei”, invitando a “non tirare per la giacchetta Draghi”.

Il ddl Zan

Dal palco Zan ha anche ringraziato Fedez per il discorso tenuto al Concertone del Primo Maggio, gesto con cui “ha squarciato il velo di ipocrisia”, e ha stigmatizzato l’atteggiamento del leader della Lega che ha definito inaccettabili le parole dei consiglieri leghisti citate dal rapper ma senza chiederne le dimissioni. “Ci lasciamo con una promessa: noi porteremo a casa la legge contro i crimini d’odio: non ci può fermare più nessuno”, la sua conclusione.

La manifestazione ha visto anche altri esponenti politici, come la senatrice M5S Alessandra Maiorino, co-autrice del ddl approvato alla Camera, ed Elio Vito, deputato di Forza Italia che ha votato a favore del ddl a Montecitorio. Sul palco anche l’ex segretaria della Cgil Susanna Camusso.

Soddisfatti gli organizzatori. “Avevamo due importanti obiettivi. Uno politico, cioè fare in modo che arrivasse da Milano un forte urlo di protesta e indignazione per i tempi che si allungano di continuo su un disegno di legge che balla da troppo tempo in Parlamento. L’altro era essere credibili sul piano della sicurezza. Siamo riusciti a dire quello che volevamo in sicurezza”, ha detto a fine manifestazione Luca Paladini, portavoce de I Sentinelli di Milano. “La battaglia inizia adesso: se ci sarà da scendere in piazza una terza volta lo faremo ma speriamo che non ce ne sia bisogno”.

(LaPresse/di Lorena Cacace)

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