Serie A: partenza falsa della Juve, 2-2 a Udine. Dybala inventa, Szczesny sbaglia

Prima del fischio d'inizio a tenere banco è il futuro di Cristiano Ronaldo, al termine della partita gli interrogativi riguardano il portiere

Foto Fabrizio Corradetti - LaPresse Nella foto: Federico Chiesa esulta

TORINO – Prima del fischio d’inizio a tenere banco è il futuro di Cristiano Ronaldo, al termine della partita gli interrogativi riguardano il portiere. La Juventus vive una serata di riflessioni e di emozioni contrastanti a Udine: i bianconeri buttano via tre punti dopo un ottimo primo tempo – con Dybala in gol e una spanna sopra tutti – facendosi rimontare da 2-0 a 2-2 dai padroni di casa, bravi a crederci nonostante il doppio svantaggio e a tornare in partita grazie a due regali di Szczesny, che prima con una corta respinta causa il rigore che riaccende la speranza dei friulani, poi commette un errore fatale in disimpegno che spiana la strada al pareggio di Deulofeu. Nel finale entrambe le squadre sfiorano il colpaccio, con CR7 che si vede annullare dal Var il gol da tre punti per fuorigioco. Non certo l’esordio che si augurava Massimiliano Allegri nella prima gara ufficiale della sua seconda avventura in bianconero, in una gara destinata comunque a far discutere per l’esclusione eccellente del portoghese. Il ‘caso’ è rientrato parzialmente dopo le parole del vicepresidente Pavel Nedved (“è una scelta condivisa, resta assolutamente”) e l’ingresso in campo nella ripresa. Fino alla gioia negata nel recupero, che nega i tre punti ma non azzera le voci di mercato, che continueranno a riempire le stanze della Continassa fino a fine agosto.

Allegri ha messo al centro del nuovo progetto tecnico Dybala e la Joya lo ricompensa con giocate e lampi di classe. Come quella che sblocca il risultato dopo 130 secondi. Il tocco delizioso di prima su assist di Bentancur è da applausi, quasi come il lancio illuminante per Cuadrado, che al 23′ si libera di Nuytinck e con un diagonale trova il bis. La partita sembra chiusa e in discesa, anche perché l’Udinese – che pure aveva iniziato bene con un paio di tentativi di Pussetto – accusa il colpo. La Vecchia Signora sembra esser tornata quella di qualche anno fa, nel quinquennio d’oro di Allegri: cinica e spietata, compatta e rocciosa. Ma nella ripresa Szcesny rovina i piani del tecnico toscano. Il portiere sbaglia sul tiro di Arslan, rinviando male e commettendo fallo da rigore trasformato da Pereyra. L’harakiri si completa nel finale, quando sbaglia il disimpegno rinviando la palla addosso a Okaka, prima del sigillo di Deulofeu. Nel mezzo la Juve è anche sfortunata, perché la reazione dei bianconeri è evidente e produce due pali colpiti da Morata, di testa, e Bentancur, con un tiro da fuori. Per i bianconeri però non è serata e la conferma arriva nel recupero: Chiesa pennella in mezzo per Ronaldo, che va in cielo e firma il 3-2. Il Var però annulla per un fuorigioco millimetrico, aprendo una settimana di interrogativi e domande, dal ruolo in rosa di CR7 a un centrocampo che fatica a cambiare marcia fino a un possibile dualismo interno tra i pali tra Szczesny e Perin.

(LaPresse/Alberto Zanello)

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