TORINO – Cambiano i giocatori, cambia l’allenatore, ma l’Inter si presenta a questo campionato da campione d’Italia e non per caso. Novanta minuti non bastano per scacciare via i fantasmi di Lukaku e Antonio Conte, ma possono servire per dare entusiasmo e un po’ più di serenità a un ambiente che, dopo la vittoria dello scudetto, ha trascorso un’estate travagliata.
I nerazzurri partono con il piede giusto in Serie A e hanno più di un motivo per sorridere dopo il convincente poker sul Genoa, già piegato dopo un quarto d’ora e mai fino in fondo in partita dopo l’uno due in avvio di Skriniar e il nuovo acquisto Calhanoglu, subito a segno al debutto in nerazzurro.
Nella ripresa, quasi inevitabile, matura la goleada con i sigilli di Vidal, entrato dalla panchina e già incisivo, e Dzeko, che mette la ciliegina sulla torta dopo una prestazione positiva. La squadra di Inzaghi onora il tricolore sul petto e lancia un messaggio forte, non scontato: nonostante le cessioni e l’addio dell’ex condottiero, Handanovic e compagni restano la squadra da battere.
I nuovi acquisti hanno mostrato di essersi inseriti già bene; l’esperimento Sensi dietro la punta – vista l’assenza per squalifica di Lautaro e per infortunio di Sanchez – ha funzionato. E chi è entrato dalla panchina, vedi Vidal, è sceso in campo con l’atteggiamento giusto.
Certo, il Grifone è un cantiere aperto e per i tanti giovani schierati da Ballardini debuttare a San Siro, con il ritorno del pubblico allo stadio, seppur al 50%, non è stato facile. Non a caso i liguri hanno pagato a caro prezzo il pessimo approccio alla partita. Skriniar è volato in cielo dopo soli sei minuti firmando la prima rete della Serie A, Calhanoglu ha raddoppiato dopo neanche un quarto d’ora con un tiro angolato da fuori area.
L’Inter si fa apprezzare per la furia agonistica ma anche per le pregevoli combinazioni sul campo (Dzeko centra la traversa), rischia zero e domina in mezzo, arrivando sempre per prime sulle seconde palle. Il Genoa combina poco, se non con Kallon, che spreca la chance per riaprire i giochi prima dell’intervallo.
Nella ripresa Handanovic non eccelle sul tentativo da distanza ravvicinata di Sabelli, ma l’Inter non si distrae e dilaga, anche grazie ai cambi. Vidal entra con il piglio da ‘King’ e firma il tris su splendido assist di tacco di Barella, dopo un tiro di Dzeko respinto da Sirigu. La mentalità dei campioni d’Italia si riscontra anche nel salvataggio sulla linea di Skriniar, a gara ormai chiusa, sulla conclusione a botta sicura di Vanheusden.
Nel finale arriva anche il poker, con il colpo di testa vincente di Dzeko su cross dello scatenato Vidal. L’Inter risponde presente ai dubbi di queste settimane e adesso aspetta un’ultima ciliegina in attacco dal mercato.