TORINO – Non brilla, ma questa volta è tremendamente efficace. E soprattutto non rischia niente dietro mantenendo la porta di Buffon inviolata per la terza volta in stagione. E’ una Juve concreta quella che supera con un gol per tempo la Spal in una gara dominata dai bianconeri soprattutto nella ripresa, dopo un primo tempo in naftalina ‘stappato’ sul gong dalla magia di Pjanic.
Una Juve concreta
La squadra di Sarri non incanta particolarmente e non spicca per fluidità di manovra, ma i guizzi di Dybala e la solidità del centrocampo bastano e avanzano per rendere innocua la formazione di Semplici, presentatasi a Torino con un atteggiamento rinunciatario e rimasta in partita solo per alcuni splendidi interventi di Berisha. La zampata di CR7 a un quarto d’ora dalla fine evita poi il finale thrilling che i bianconeri non erano riusciti a evitare contro Brescia ed Hellas. Piccoli passi avanti, sul fronte dell’equilibrio e dei meccanismi. II gioco può aspettare. Almeno per ora.
Le formazioni
Sarri conferma il 4-3-1-2 con Dybala e Ronaldo, al rientro dopo l’assenza di Brescia, insieme dal 1′ dietro Ramsey. L’emergenza terzini costringe invece il tuttofare Matuidi a improvvisarsi esterno basso a sinistra mentre dall’altra parte tocca a Cuadrado presidiare la corsia destra. Nei perfetti sincronismi di Sarri questa Juve raffazzonata fatica ad accendersi. La scarsa spinta dalle fasce impedisce ai bianconeri di allargare il gioco e creare insidie nell’area presidiata da Vicari e compagni. Ne viene fuori un ingorgo in mezzo al campo in cui Dybala, CR7 e Ramsey a turno si pestano i piedi.
Dybala e Ramsey vicini al gol
I campioni d’Italia provano a scardinare il muro spallino con una lunghissima e fitta ragnatela di passaggi ma i rari movimenti delle punte e dei centrocampisti facilitano il lavoro di contenimento degli ospiti. La Juve rischia poco dietro, anche perché davanti Petagna e Moncini vedono arrivare palloni giocabili con il contagocce, ma davanti si fa vedere solo quando si accendono le sue stelle in campo. E, anche in quel caso (vedi splendido coast to coast in contropiede di Dybala poco dopo la mezzora) deve fare i conti con un Berisha in versione Handanovic, miracoloso tanto sulla Joya quanto poco dopo sul colpo di testa da due passi di Ramsey.
Magia di Pjanic, Juve in vantaggio
Sarri ha però a disposizione una rosa con un tasso qualitativo tale che anche nei pomeriggi in cui la squadra gira meno in un modo o nell’altro una soluzione per uscire dall’empasse la trova sempre. E infatti subito prima di rientrare negli spogliatoi una magia di Pjanic spiana la strada ai padroni di casa. Berisha allontana con sufficienza un traversone dalla sinistra, Khedira tocca per il bosniaco che in corsa disegna una parabola perfetta che scavalca il portiere e toglie le castagne dal fuoco ai bianconeri.
CR7 archivia la pratica
Nella ripresa la Juve inserisce il pilota automatico, l’atteggiamento della Spal – praticamente mai pericolosa – agevola il compito di Bonucci e compagni, che risparmiano forze in vista dell’impegno in Champions con il Bayer Leverkusen e soprattutto con l’Inter. Se una gara di fatto senza storia rimane in equilibrio è solo per merito di Berisha, che si supera a turno su Khedira, Dybala e Ronaldo, murato per ben due volte. Alla terza, a meno di un quarto d’ora dalla fine, anche l’estremo difensore albanese però deve arrendersi. Pjanic lavora un bel pallone sull’out sinistro per Dybala, che pesca sul palo opposto CR7 che prende l’ascensore e trova il 2-0. E questa volta, diversamente da Verona e Brescia, non c’è spazio per nessuna apprensione nel finale.
(LaPresse/di Alberto Zanello)