Settimana della verità per l’Ex Ilva: prima il Consiglio di Stato, poi il round al Mise

Il 14 maggio è attesa l'udienza al Consiglio di Stato sul ricorso presentato da ArcelorMittal e Ilva in As contro la sentenza del Tar di Lecce, che disponeva la fermata dell'area a caldo come da ordinanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci

Foto Ufficio Stampa Ministero Sviluppo Economico/LaPresse03-03-2021 Roma - ItaliaCronacaGiancarlo Giorgetti incontra i sindacati (Cisl, Cigl, Uilm e Ugl) per discutere del dossier Ilva.Nella foto: Parti sociali al vertice con il ministro

ROMA – La resa dei conti per il futuro dell’Ex Ilva è (forse) arrivata. Questa settimana sarà infatti decisiva per gli stabilimenti di Taranto, ancora in attesa del piano di rilancio della neonata Acciaierie d’Italia, con due appuntamenti giovedì e venerdì. Il 14 maggio è attesa l’udienza al Consiglio di Stato sul ricorso presentato da ArcelorMittal e Ilva in As contro la sentenza del Tar di Lecce, che disponeva la fermata dell’area a caldo come da ordinanza del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci. A marzo è stata sospesa la sentenza permettendo la continuità produttiva, ma è chiaro che questa volta lo stop agli altiforni potrebbe di fatto mettere la parola fine alla produzione e al futuro industriale del sito.

Il Consiglio di Stato

“Mi auguro che il Consiglio di stato verifichi se c’è stato effettivamente un ritardo degli investimenti, quali sono state eventualmente le cause che lo hanno provocato e verifichi se gli investimenti realizzati e quelli da realizzare saranno sufficienti a garantire il rispetto della salute e dell’ambiente – ha spiegato a LaPresse il segretario generale della Uilm Rocco Palombella – Mi auguro quindi che il Consiglio di Stato eviti una decisione dettata da richieste generiche di chiusura dell’aerea a caldo, che inevitabilmente determinerebbero la chiusura totale dello stabilimento”. Intanto il gruppo ‘Mamme e donne contro l’inquinamento a Taranto’ ha già organizzato due sit-in il 12 e il 13 maggio in Puglia e a Roma per chiedere la chiusura degli stabilimenti.

L’incontro al Mise

Venerdì è invece in programma un nuovo incontro al Mise tra il ministro Giancarlo Giorgetti e i sindacati per fare il punto sul dossier. L’incontro era stato fissato inizialmente per domani, ma è stato spostato, evidentemente per aspettare la sentenza del Consiglio di Stato. Deve essere ancora definito il cda di Acciaierie d’Italia, la newco cui farà capo l’ex Ilva. Franco Bernabè dovrebbe essere nominato presidente, mentre gli ultimi rumors parlano di una riconferma come ad di Lucia Morselli.

Il dossier

Invitalia il 14 aprile scorso ha sottoscritto per 400 milioni l’aumento di capitale sociale di AM InvestCo Italy, la società controllata da ArcelorMittal che ha firmato il contratto di affitto e acquisto dei rami d’azienda delle acciaierie di Taranto. L’accordo prevede un secondo investimento nel capitale da parte di Invitalia, fino a 680 milioni, per finanziare il perfezionamento dell’acquisto dei rami d’azienda di Ilva da parte di Acciaierie d’Italia, previsto entro maggio 2022 “subordinatamente al verificarsi di determinate condizioni sospensive.

L’obiettivo del progetto lo aveva spiegato Invitalia: rilanciare e riconvertire, in chiave ‘green’, il sito siderurgico, coerentemente con la strategia firmata Bruxelles “di garantire all’Europa ‘zero emissioni’ entro il 2050”. “Su Taranto e Piombino abbiamo un progetto, ci avvarremo sia delle risorse del Pnrr che delle capacità tecnologiche dei nostri settori. Per il sistema dell’acciaio a uso dell’impresa italiana abbiamo parti di un puzzle coerenti, in tempi brevi presenteremo puzzle coerente. Sono moderatamente ottimista”, aveva detto pochi giorni fa lo stesso Giorgetti.

(LaPresse/di Alessandro Banfo)

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