ROMA (LaPresse) – Shoah, oggi il Giorno della memoria: solo 14 anni fa la risoluzione Onu. Si celebra oggi il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale, che celebra il 27 gennaio di ogni anno la commemorazione delle vittime dell’Olocausto. Fu la risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite del primo novembre 2005, durante la 42ª riunione plenaria, a istituire la ricorrenza. Risoluzione che ebbe in precedenza una sessione speciale tenuta il 24 gennaio 2005. Durante la quale l’Assemblea celebrò il sessantesimo anniversario della liberazione dei campi di concentramento nazisti e la fine dell’Olocausto.
La data del 27 gennaio ricorda quel giorno del 1945 quando le truppe dell’Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz. L’apertura dei cancelli di Auschwitz mostrò al mondo intero non solo molti testimoni della tragedia. Ma anche gli strumenti di tortura e di annientamento utilizzati in quel lager nazista.
L’Italia ha formalmente istituito la giornata commemorativa, nello stesso giorno. Alcuni anni prima della corrispondente risoluzione delle Nazioni Unite. Essa ricorda le vittime dell’Olocausto, delle leggi razziali e coloro che hanno messo a rischio la propria vita per proteggere i perseguitati ebrei. Nonché tutti i deportati militari e politici italiani nella Germania nazista.
Shoah, una lunga storia prima di scegliere la data simbolica
Prima di arrivare a definire il disegno di legge, si era a lungo discusso su quale dovesse essere considerata la data simbolica di riferimento. Si trattava di decidere su quali eventi fondare la riflessione pubblica sulla memoria. Erano emerse in particolare due opzioni alternative. Il deputato Furio Colombo aveva proposto il 16 ottobre, data del rastrellamento del ghetto di Roma (il 16 ottobre 1943 oltre mille cittadini italiani di religione ebraica furono catturati e deportati dall’Italia ad Auschwitz): questa ricorrenza avrebbe permesso di focalizzare l’attenzione sulle deportazioni razziali e di sottolineare le responsabilità anche italiane nello sterminio.
Dall’altra parte vi era chi sosteneva (in particolare l’Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti) che la data prescelta dovesse essere il 5 maggio, anniversario della liberazione di Mauthausen, per sottolineare la centralità della storia dell’antifascismo e delle deportazioni politiche in Italia. Infine, anche in ragione della portata evocativa che Auschwitz – oramai simbolo universale delle tragedia ebraica durante la seconda guerra mondiale- da anni rappresenta per tutta l’Europa, si è optato per adottare il giorno della sua liberazione, avvenuta il 27 gennaio.