NAPOLI (Francesco Foco) – La resa dei conti è arrivata e a soccombere sull’altare dei giochi politici è Aniello Esposito, in arte Bobò, che un minuto dopo lo spoglio delle elezioni metropolitane si è dimesso da capogruppo del Pd in consiglio comunale. Prenderà il suo posto Gennaro Acampora, votato all’unanimità nella stessa giornata.Ma la realtà è molto più complessa, dietro questo avvicendamento si è mosso il segretario metropolitano Marco Sarracino, a metà pomeriggio è intervenuto addirittura il Nazareno. Ma facciamo un passo indietro.Fino al momento dello scrutinio in Città Metropolitana Bobò era capogruppo e nulla suggeriva le sue dimissioni da capogruppo dem. I fatti sono precipitati nel primo pomeriggio, quando sono usciti gli eletti della lista Progressisti e riformisti (quella del Pd). Mancava all’appello un voto di un consigliere napoletano, quindi un seggio in meno. Il principale indiziato, chiaramente in via del tutto ufficiosa, pare sia proprio Aniello Esposito. E’ in quei minuti che il diretto interessato sale nelle stanze di partiti in via Santa Brigida per uscire un’ora dopo, abbastanza nervoso, dopo un colloquio con Sarracino. Inizia a girare una voce tra i piddini: “Bobò si è dimesso”. Su richiesta del segretario che ha immediatamente informato Enrico Letta.Dopo poche ore quella che sembrava solo una indiscrezione è diventata realtà, tanto che il gruppo del Pd si è riunito in fretta e furia per eleggere all’unanimità Acampora come nuovo capogruppo. “In data odierna il gruppo consiliare del Pd Napoli, ha appreso la decisione del proprio capogruppo Aniello Esposito, di rassegnare le proprie dimissioni da tale funzione. Le motivazioni addotte, di natura personale, hanno determinato la presa d’atto da parte del gruppo che ha ringraziato il consigliere Esposito per il lavoro svolto nel corso di questi mesi”, questo è il comunicato ufficiale del partito, tra l’altro molto ‘burocratese’.Tanti, in quel del Pd, dicono che “era solo questione di tempo, Sarracino non ha mai voluto Aniello capogruppo”. Insomma, sembrano essere più versioni di questa storia. Cronache ha provato a sentire la campana di Esposito, ma il suo cellulare ha squillato a vuoto. Il pretesto del ‘non voto’ alla lista in Città Metropolitana, appunto, è solo un pretesto. E’ stranissimo, ad esempio, che non sia stato eletto Ludovico De Luca. Era il candidato di Nicola Oddati e Leonardo Impegno, doveva essere votato anche da Pasquale Esposito, consigliere vicinissimo proprio a Sarracino. Invece i candidati del deputato Lello Topo, capocorrente di Bobò, hanno entrambi centrato l’obiettivo. Tant’è. Quella di Sarracino è sicuramente una prova di forza, sancisce anche una pace temporanea con la consigliere regionale Bruna Fiola, principale sponsor di Acampora. Aniello Esposito resterà presidente di una commissione così come Salvatore Madonna. Mentre Enza Amato è presidente del consiglio comunale. Tutti felici e contenti. Almeno sulla carta. La giornata di ieri, piena di veleni, sancisce l’inizio della guerra per le Politiche: sono tutti alla caccia di un seggio in Parlamento. Dopotutto, Sarracino la sua corsa l’ha iniziata la settimana scorsa portando a Napoli il numero due di Letta, Giuseppe Provenzano, per una Agorà con i giovani. Fuoco alle polveri.