Addio Dema, Clemente strappa e vota per il ‘pupillo’ di Di Maio

NAPOLI – Il voto metropolitano distrugge ciò che restava della vecchia sinistra arancione. Dema ora davvero non esiste più e anche la coalizione lanciata da Antonio Bassolino per le Comunali è andata in mille pezzi. Il naufragio totale della lista “Comuni Protagonisti. Uniti per il lavoro, l’ambiente ed i diritti”, lanciata dal sindaco di Bacoli Josi Gerardo della Ragione, ha portato alla luce il riposizionamento su Napoli degli avversari (o ex) di Gaetano Manfredi. L’elenco avrebbe dovuto godere del sostegno di 4 consiglieri comunali di Napoli: Alessandra Clemente, Claudio Cecere, Toti Lange e Antonio Bassolino. E, invece, dai ‘partenopei’ non ha avuto alcuna preferenza. L’urna di Palazzo Matteotti, per evidenti ragioni di calcolo dovute al diverso peso del voto ponderato, è la meno segreta possibile. Alessandra Clemente, ieri rimasta in silenzio, ha votato per il Movimento 5 Stelle e in particolare per il dimaiano Salvatore Cioffi. Fino a domenica mattina tutti erano certi che avrebbe votato per Cecere, con il quale ha condiviso anni di battaglie. E, invece, ha chiamato, secondo indiscrezioni, il consigliere eletto con lei per comunicargli, a urne aperte, il cambio di scenario. A quel punto lo stesso Cecere ha deciso di non votare per se stesso e di scrivere sulla scheda il nome di un altro grillino, Salvatore Flocco, al quale lo lega una lunga amicizia. Ma, in realtà, il suo voto non risulta e potrebbe essere andato solo alla lista. E’ calato così il gelo totale tra i reduci di Dema. Che ora sono ai ferri corti. Il gruppo non esiste più. Ognuno per la sua strada. Il mancato voto alla civica da parte di Lange (che alla fine ha scelto Domenico Marrazzo di  Azione) era stato ampiamente previsto, da tempo il fedelissimo di Gianluca Daniele sta lavorando al suo riposizionamento. A sorpresa, invece, è mancato all’elenco di Della Ragione il sostegno di Antonio Bassolino. Sulla sua scheda, da quanto emerso nelle ore successive allo scrutinio, c’era il nome del sindaco di Bacoli ma accanto al simbolo della lista pentastellata (anche se l’ex sindaco potrebbe presentare ricorso). Che così ha potuto beneficiare di ben tre voti napoletani più del previsto, conquistando un seggio in più. Inevitabilmente, nonostante una quarantina di preferenze ottenute nei comuni della provincia, Della Ragione è rimasto fuori dall’aula di Santa Maria la Nova: “Non so cosa sia successo. Nessuno mi ha comunicato un cambio di idea rispetto agli accordi che c’erano, è una domanda che va posta ai consiglieri di Napoli con i quali ho dialogato. Sono dinamiche che non appartengono a me e agli eletti in tanti comuni della provincia che hanno sposato il progetto. E’ un fatto grave, l’ho scoperto durante lo scrutinio, ma ognuno risponde delle proprie scelte. Devo ringraziare chi ha votato per noi e andremo avanti comunque per rappresentare chi si impegna per i territori senza interessi diversi da quello dei cittadini. Speriamo che il nuovo Consiglio rappresenti bene le ambizioni di tutta l’area metropolitana e che possa cambiare lo statuto restituendo a 3 milioni e mezzo di persone il diritto di scegliersi i propri rappresentanti”, ha commentato, senza nascondere l’amarezza, il sindaco di Bacoli.

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