ROMA – I ‘Si Tav’ hanno incontrato a palazzo Chigi il premier Giuseppe Conte, i ministri per il Lavoro Luigi Di Maio e delle Infrastrutture Danilo Toninelli e il sottosegretario Laura Castelli. Un incontro proficuo, stando a quanto riferiscono i protagonisti.
L’impegno
Chiudere entro fine anno con l’analisi dei costi benefici relativi alla costruzione della Tav è l’impegno assunto dal governo. “Nel corso dell’incontro abbiamo ricordato che è in atto un’analisi tecnica costi-benefici – spiegano gli esponenti del governo – puntuale e non ideologizzata, e che al termine di questa istruttoria si tireranno le fila. Riteniamo però cruciale che le opere da realizzare siano sempre rispondenti alle esigenze del Paese e dei territori, fatte secondo elevati standard di sicurezza e nel rispetto dell’ambiente. Abbiamo ascoltato le istanze di tutti i partecipanti e le loro ragioni favorevoli alla realizzazione dell’opera”.
I Si Tav
Sono 33 le sigle ‘Si Tav’ che hanno partecipato al tavolo e che pensano quello di oggi debba essere solo l’inizio di un cammino da percorrere con il governo pentaleghista. Ma per loro “l’analisi costi/benefici non può fermare i cantieri ed è un esercizio tecnico improprio”.
La richiesta
E’ quella che l’analisi sia sottoposta all’esame dell’Osservatorio Torino-Lione per l’eventuale condivisione entro il 31 dicembre 2018. “Noi – si legge nel documento delle 33 sigle Si Tav – continueremo giudicando le risposte sul tema della Tav e delle infrastrutture; valutando più in generale le politiche economiche, delle infrastrutture e sociali che saranno messe in campo; chiedendo conto di ogni scelta effettuata e dei relativi ritardi; facendo sentire la voce di chi ogni giorno lavora e produce ricchezza per tutti”.
A palazzo Chigi anche i No Tav
Il governo giallo-verde presto incontrerà anche i contrari alla Tav. Intanto il presidente di Confartigianato Torino, Dino De Santis esprime la propria fiducia rispetto alla realizzazione dell’opera. ‘Sono state scavate gallerie per 30 km – ricorda – Si decida e si proceda in fretta, spiegando con chiarezza agli italiani quali sono le alternative al completamento della Tav e quanto costerà all’Italia il venir meno degli obblighi assunti con Francia ed Ue. Non fare la Tav forse renderà felici i cantori della decrescita ma il prezzo rischia di essere molto salato e di venire pagato dalle nostre imprese, dai lavoratori, dai cittadini e dalle famiglie”. Nei prossimi giorni il governo incontrerà anche i No Tav.