La Regione Siciliana ha posticipato di un mese l’apertura della piattaforma per richiedere gli incentivi del programma “Sicilia Efficiente: Meno Consumi, Più Futuro”. Le domande di contributo si potranno inviare a partire dalle ore 12:00 del 12 gennaio 2026 e fino alle 12:00 del 12 febbraio 2026. Nonostante il rinvio, il budget a disposizione è rimasto invariato, con una dotazione finanziaria di oltre 89 milioni di euro.
L’iniziativa, inserita nel Programma Regionale FESR 2021-27, ha l’obiettivo di sostenere le aziende nel percorso verso l’indipendenza energetica. Verranno finanziati investimenti mirati a ridurre i consumi e a promuovere l’uso di fonti rinnovabili, con interventi integrati che riguarderanno sia il ciclo produttivo sia gli immobili aziendali.
I beneficiari della misura sono le micro, piccole e medie imprese del settore privato (MPMI) che dispongono di un’unità produttiva operativa nel territorio siciliano da almeno un anno. Le aziende potranno partecipare singolarmente o in forma aggregata, come consorzi o reti d’impresa.
I programmi di investimento dovranno garantire una riduzione certificata di almeno il 30% dei consumi energetici e delle emissioni. Per accedere ai fondi, sarà obbligatorio presentare una diagnosi energetica preventiva, basata sui dati di consumo degli ultimi due anni di attività.
Tra gli interventi ammissibili figurano l’isolamento termico degli edifici, la sostituzione di macchinari obsoleti con modelli ad alta efficienza e il rinnovo degli impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione o pompe di calore. Sarà inoltre possibile installare sistemi di automazione per il monitoraggio e la gestione dei consumi energetici.
Il bando finanzierà anche l’installazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili (fotovoltaico, minieolico, geotermico) destinati esclusivamente all’autoconsumo, a condizione che siano associati a un progetto di efficientamento più ampio.
L’aiuto economico potrà raggiungere il 60% delle spese ammissibili per le micro e piccole imprese, con un tetto massimo di 300.000 euro per singola impresa in regime “de minimis”. Il costo totale di ogni progetto dovrà essere compreso tra 50.000 e 500.000 euro. Gli incentivi non saranno cumulabili con altri aiuti di Stato, ad eccezione dei benefici fiscali.
La procedura di selezione sarà a sportello valutativo: le domande verranno valutate non solo in base all’ordine di arrivo, ma anche considerando la qualità progettuale e il rapporto costi-benefici della soluzione proposta.




















