ROMA – “Quali sono i cambiamenti che la trasformazione digitale ci impone sotto ogni aspetto, da quello sociale alla difesa fino all’intelligence? Cosa è necessario fare in campo legislativo per regolamentare un ambiente, quello virtuale, che si presenta evanescente e quindi impervio e sdrucciolevole? In materia di cyber security dobbiamo superare definitivamente il concetto di “ius ad bellum” e di “ius in bello” e guardare al cosiddetto quinto dominio come un campo di battaglia nuovo dove vengono meno le “regole” dei conflitti convenzionali”, lo ha detto il sottosegretario alla Difesa, con delega alla Cyber, Giorgio Mulè intervenendo a Sassuolo al festival della Giustizia penale organizzato dalla Fondazione Occorsio, insieme con il direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, l’ambasciatrice Elisabetta Belloni, al Procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi e altri qualificatissimi relatori per fare una riflessione a 360 gradi su scienza, tecnologia, sicurezza e giustizia.
LaPresse
Sicurezza, Mulè: “Guardare a dominio cyber come nuovo campo di battaglia”
Lo ha detto il sottosegretario alla Difesa, con delega alla Cyber, Giorgio Mulè