ROMA – A calmare gli animi ci prova Palazzo Chigi. Mentre sindaci e Salvini, spalleggiato da Luigi Di Maio, si azzuffano sul ‘decreto Sicurezza’, gli uffici del Governo aprono al dialogo: “Se l’Anci desidera un incontro per segnalare eventuali difficoltà applicative collegate alla legge sull’immigrazione e sulla sicurezza – si legge in una nota – ben venga la richiesta di un incontro con il Governo, al quale anche il Presidente del Consiglio è disposto a partecipare insieme al Ministro dell’Interno. Inaccettabili, invece, sono le posizioni degli Amministratori locali che hanno pubblicamente dichiarato che non intendono applicare una legge dello Stato”.
“Il nostro ordinamento giuridico – ha continuato Palazzo Chigi – non attribuisce ai Sindaci il potere di operare un sindacato di costituzionalità delle leggi: disapplicare una legge che non piace equivale a violarla, con tutte le conseguenti responsabilità”.
L’intervento del Governo si formalizza dopo un pomeriggio di scontri, consumato a colpi di dichiarazioni rilasciate a giornali e video affidati ai social-media. A dare il via al dibattito è stato ieri pomeriggio Leoluca Orlando, sindaco di Palermo. Successivamente ha incassato il sostegno da Luigi De Magistris, Giuseppe Sala e Dario Nardella.