Beirut (Libano), 15 mar. (LaPresse/AFP) – Oltre 30mila civili sono scappati nelle ultime 24 ore da Afrin, nel nordovest della Siria, per sfuggire ai bombardamenti della Turchia sulla città controllata dalla milizia curdo-siriana Ypg. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che i civili fuggono soprattutto verso Nobol e Zahra, in una zona controllata dal regime di Bashar Assad.
Il 20 gennaio scorso Ankara ha lanciato l’operazione ‘Ramo d’ulivo’ nella regione di Afrin, nel nord della Siria, contro la milizia curdo-siriana Ypg, che controlla l’area ed è considerata dalla Turchia un gruppo terroristico, ma è al tempo stesso alleata dagli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis. L’operazione turca ha sollevato così tensioni con gli Usa e con le potenze europee della Nato, in particolare la Francia. Il 10 marzo il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato che l’operazione attualmente condotta da Ankara ad Afrin sarà poi estesa ad altre città chiave controllate dai curdi, verso la frontiera con l’Iraq, e in particolare alla città-simbolo di Kobane.