Beirut (Libano), 5 mag. (LaPresse/AFP) – La Difesa civile siriana, organizzazione umanitaria meglio nota come Caschi bianchi, denuncia un “congelamento” dei finanziamenti dagli Stati Uniti, segnalando che il Paese potrebbe tagliarli del tutto. Raed Saleh, leader del gruppo, ha detto che il movimento continuerà con le sue attività di soccorso alla popolazione civile colpita dalla guerra, ma che i suoi programmi vengono “completamente rivisti” alla luce della possibile improvvisa mancanza di fondi. “Non ci è stato comunicato formalmente alcun blocco ai finanziamenti, ma siamo stati informati di un congelamento ad alcuni dei progetti in Medioriente delle organizzazioni americane”, ha spiegato.
“Tra questi, ci sono progetti legati alla stabilizzazione in Siria, che includono parte del lavoro dei Caschi bianchi”, ha proseguito parlando dalla Turchia. “Nessuno può prevedere le decisioni del presidente Trump”, ha aggiunto. Ad aprile il dipartimento di Stato aveva detto che i fondi stabiliti per la “stabilizzazione” del Paese in guerra erano in via di rivalutazione, ma non aveva detto se quelli destinati all’organizzazione sarebbero stati tagliati. I media hanno riferito che la Casa Bianca ha dato istruzioni al dipartimento di Stato di congelare circa 200milioni di dollari per “sforzi per la ripresa” in Siria. I 3.700 operatori dell’organizzazione lavorano in zone controllate dall’opposizione. Dall’inizio della loro attività nel 2013, sono stati oltre 200 i soccorritori morti, mentre altre centinaia sono stati feriti.
Un documentario di Netflix intitolato ‘The White Helmets’ ha ottenuto un Academy Award, mentre un film dedicato all’organizzazione, ‘Last Men in Aleppo’, è stato nominato per i premi Oscar nel 2018. I Caschi bianchi sono stati oggetto di campagne denigratorie da parte dei sostenitori del governo di Damasco e della Russia sua alleata, che li accusano di essere legati ad al-Qaeda o di agire per gli interessi di Paesi ‘occidentali’. L’organizzazione si finanzia con programmi governativi in Usa e Regno Unito, e con donazioni private.
Saleh ha dichiarato che di recente sono stati firmati contratti con organizzazioni di Turchia e Qatar. A febbraio il vice presidente del gruppo, Abdulrahman Almawwas, aveva avvertito che rispetto al 2017 quest’anno ci sarebbe stato un ‘buco’ di 6 milioni di dollari. Di conseguenza, il passaggio da 18 milioni di dollari a 12 milioni di dollari ha spinto i responsabili a rimandare l’assunzione di nuovi operatori.