Roma, 16 apr. (LaPresse) – “Dopo gli ultimi avvenimenti in Siria, vorrei lanciare un avviso ai naviganti, soprattutto ai più giovani che fanno politica con grande entusiasmo e scarsa esperienza: attenzione, con la politica estera non si scherza”. Pier Ferdinando Casini, eletto senatore per Civica popolare (in alleanza con il Pd) e poi iscritto nel Gruppo per le Autonomie di Palazzo Madama, parla a un’entità plurale, ma è a uno preciso che si rivolge in un’intervista al Corriere della Sera. “Matteo Salvini è stato l’unico leader politico europeo a usare parole fuori luogo contro gli Stati Uniti. Dopo le elezioni, si è mosso con circospezione e, sembra, una certa intelligenza. Quindi a maggior ragione non scherzi sulla politica estera. Rischia di essere più russo dei russi. I quali, oltre tutto, sono stati senz’altro avvertiti dell’azione e cautelati”.
“Per quanto ci riguarda, tutti devono ricordare che negli ultimi 20 anni, che a guidare il governo ci fosse Silvio Berlusconi o Romano Prodi, la politica estera italiana non è mai cambiata – aggiunge -. La nostra prima scelta è l’atlantismo, e su questo non sono ammessi giochini. Così come sull’europeismo. Senza, con ciò, negare alcunché dei nostri rapporti storici con la Russia: nel dopo guerra vinse la De, non il Pci; eppure abbiamo costruito Togliattigrad con la nostra industria”.
Per quanto riguarda il M5S, “passate le elezioni, sembrano aver riposto nel cassetto alcune loro tesi azzardate, come gli elogi del regime venezuelano, che ha portato il proprio Paese alla fame – dice Casini -. E in queste ultime ore Luigi Di Maio ha appena ribadito l’impegno atlantico del nostro Paese. Un impegno sul quale mi rivolgo anche al Pd”.
“Sulla collocazione internazionale dell’Italia, i grandi partiti devono aiutare a mantenere una politica estera coerente con la nostra storia – prosegue -. La politica interna non può entrare in gioco su questo tema”.