Siria, Erdogan: “Sconfiggeremo l’Isis, anche i curdi nella forza di stabilizzazione”

Il presidente della Turchia ha come obiettivo l'eliminazione dei terroristi islamici

Foto Adem Altan / AFP in foto Erdogan

Milano – Giusta la decisione del presidente Usa Donald Trum di ritirarsi dalla Siria. Ma l’operazione va “pianificata attentamente ed eseguita in collaborazione con i partner giusti per proteggere gli interessi degli Stati Uniti, della comunità internazionale e del popolo siriano”. Si apre così un lungo intervento del presidente turco Recep Tayyip Erdogan sulle pagine del New York Times. Precisa che il suo Paese, “che ha il secondo esercito permanente della Nato, è l’unico con il potere e l’impegno per svolgere questo compito. Anche i curdi nella nuova forza di stabilizzazione”.

E se, secondo Erdogan, il suo approccio alla questione ha permesso di non danneggiare le principali infrastrutture della Siria e di permettere alla popolazione di tornare ad una vita normale, ai bimbi di andare a scuola e ai pazienti di avere cure in un ospedale finanziato dalla Turchia, il Paese continua ad impegnarsi per “sconfiggere il cosiddetto Stato islamico e altri gruppi terroristici in Siria. Perché il popolo turco conosce fin troppo bene la minaccia dell’estremismo violento”. E ripete: “Non ci sarà la vittoria per i terroristi. La Turchia continuerà a fare ciò che deve per garantire la propria sicurezza e il benessere della comunità internazionale”.

Il presidente della Turchia ha come obiettivo l’eliminazione dei terroristi islamici

Nessuna preclusione alla collaborazione con i curdi, anzi, Erdogan sottolinea che non esistono “discussioni”. Perchè “il primo passo è creare una forza di stabilizzazione con combattenti di tutte le parti della società siriana. Solo un corpo diverso può servire tutti i cittadini siriani e portare la legge e l’ordine in varie parti del paese”. Secondo il presidente turco, “molti giovani siriani non avevano altra scelta che unirsi al Pyd/Ypg, ramo siriano del Pkk che la Turchia e gli Stati Uniti considerano un’organizzazione terroristica”.

Così, la Turchia, dopo il ritiro degli Usa dalla Siria, completerà “un intenso processo di controllo per riunire i bambini soldato con le loro famiglie. E includere tutti i combattenti che non hanno legami con organizzazioni terroristiche nella nuova forza di stabilizzazione”. Convinto delle parole del presidente turco in merito all’inclusione dei curdi il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che in una intervista alla Cnbc ha ribadito: “Erdogan si è impegnato con il presidente Trump dicendo che i turchi avrebbero continuato a contrastare la campagna dell’Isis dopo la nostra partenza. E che avrebbero assicurato che le persone con cui avevamo combattuto – che ci hanno assistito nella campagna contro l’Isis – saranno protette”.

(LaPresse)

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