BEIRUT – Tre civili sono rimasti uccisi in Siria nell’esplosione di una bomba avvenuta su un bus ad Afrin, nel primo anniversario dell’attacco della Turchia a questa regione a maggioranza curda. Lo riferisce ad AFP il direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, Rami Abdel Rahman.
3 civili hanno perso la vita nell’attentato, 9 i feriti
Tragico il bilancio: altre nove persone sono rimaste ferite, tra cui alcuni combattenti. I soldati turchi e gruppi ribelli alleati hanno preso il controllo della regione di Afrin sottraendolo alle forze curde a marzo del 2018, dopo due mesi di offensiva aerea e di terra.
Si tratta del secondo attentato ad Afrin
Al momento non è chiaro chi sia dietro l’attacco al bus, il secondo a colpire Afrin dal 16 dicembre scorso, quando un’autobomba uccise almeno nove persone, fra cui cinque civili, nei pressi di una postazione dei ribelli pro Turchia in città.
Il presidente Erdogan ha minacciato la milizia curda in Siria
L’esplosione sul bus giunge dopo che il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha minacciato di lanciare una nuova offensiva in Siria contro la milizia curda Unità di protezione del popolo (Ypg). Ankara accusa le Ypg di essere “terroristi”, ma la milizia curda costituisce anche la spina dorsale di un’alleanza sostenuta dagli Usa che combatte contro l’Isis in Siria.
(LaPresse/AFP)