Beirut (LaPresse/AFP) – Le Forze democratiche curdo-siriane, sostenute dagli Stati Uniti, hanno riconquistato il pieno controllo di Hajin. Importante centro jihadista nella provincia orientale di Deir Ezzor, a circa 30 chilometri dall’Iraq. Lo ha detto l’Osservatorio siriano per i diritti umani spiegando che la cittadina è il più grande insediamento in quella che è l’ultima porzione di territorio controllata dallo Stato islamico. “Dopo una settimana di combattimenti pesanti e attacchi aerei, Sdf (Forze democratiche siriane, ndr) è stata in grado di cacciare l’Isis da Hajin”, ha detto Rami Abdel Rahman, capo dell’organizzazione di monitoraggio con sede in Gran Bretagna. Secondo Abdel Rahman, un totale di 17mila combattenti dell’alleanza Sdf è coinvolta nell’operazione per stanare l’Isis all’ultimo baluardo.
Due settimane fa l’Isis respinse le forze sostenute dagli Usa dalla roccaforte est
Il gruppo estremista Stato islamico ha cacciato la coalizione di forze curde e arabe Forze democratiche siriane (Sdf) dalla sua roccaforte dell’est della Siria. Uccidendo decine di combattenti. Lo ha fatto sapere l’Osservatorio siriano dei diritti umani. Un comandante delle Sdf ha confermato, a condizione d’anonimato, il ritiro dalla zona di Hajin vicino al confine iracheno. Le Sdf, sostenute da raid aerei della coalizione a guida Usa, avevano lanciato la campagna per riprendere la roccaforte dell’Isis il 10 settembre. Hanno affrontato una dura resistenza degli jihadisti, secondo l’Osservatorio. “Nei contrattacchi da venerdì a domenica all’alba, l’Isis ha ripreso tutte le posizioni dove le Sdf erano avanzate”, ha detto il direttore dell’ong, Rami Abdel Rahman. L’Osservatorio ha anche parlato di 72 combattenti curdi e turchi uccisi. Sottolineando che l’Isis ha approfittato della tempesta di sabbia che ha ostacolato i mezzi aerei e ha inviato attentatori suicidi.
