BEIRUT – Gli Stati Uniti hanno eseguito raid aerei nell’est della Siria, nella zona di Deir Ez-Zor, prendendo di mira zone usate da milizie sostenute dalla Guardia rivoluzionaria dell’Iran. Lo riferisce il comando centrale dell’esercito Usa, affermando che gli attacchi “hanno intrapreso un’azione proporzionata e deliberata intesa a limitare il rischio di escalation e ridurre al minimo il rischio di vittime” e precisando che sono avvenuti per ordine del presidente Usa Joe Biden. Non sono stati identificati gli obiettivi, né sono stati forniti bilanci di eventuali vittime. Al momento non hanno riconosciuto gli attacchi né i media di Stato siriani né l’Iran.
“Gli attacchi di oggi erano necessari per proteggere e difendere il personale statunitense”, ha detto il portavoce del Comando centrale Usa, il colonnello Joe Buccino, aggiungendo che i raid erano in risposta a un attacco del 15 agosto contro le forze Usa, in cui droni lanciati presumibilmente dalle milizie sostenute dall’Iran hanno preso di mira la caserma di al-Tanf usata dalle forze statunitensi. Il comando centrale Usa allora descrisse l’assalto come “zero vittime e nessun danno”. Deir Ez-Zor è una provincia strategica che confina con l’Iraq e contiene giacimenti petroliferi. Gruppi di milizie sostenute dall’Iran e forze siriane controllano l’area e sono state spesso bersaglio di aerei da guerra israeliani in precedenti attacchi. Le forze statunitensi sono entrate in Siria nel 2015, sostenendo le forze alleate nella loro lotta contro il gruppo dello Stato islamico.
(LaPresse)