Siria, sette ministri nella lista nere delle sanzioni dell’Ue

Gli stati membri dell'Ue hanno aggiunto sette ministri del governo della Siria all'elenco delle persone e delle entità soggette a misure restrittive nei confronti del regime siriano e dei suoi sostenitori, in seguito a recenti rimpasti nel governo del paese.

(Photo by Delil souleiman / AFP)

MILANO – Gli stati membri dell’Ue hanno aggiunto sette ministri del governo della Siria all’elenco delle persone e delle entità soggette a misure restrittive nei confronti del regime siriano e dei suoi sostenitori. Ciò in seguito a recenti rimpasti nel governo del paese. Lo riferisce il Consiglio europeo, spiegando che le decisioni odierne portano a 277 il numero di persone oggetto di divieto di viaggio e congelamento dei beni. Ciò in quanto responsabili della violenta repressione della popolazione civile in Siria, o in quanto traggono vantaggio dal regime o lo sostengono e/o sono associate a tali persone. Inoltre, 72 entità sono oggetto di congelamento dei beni in considerazione della situazione in Siria.

Le leggi

 Più in generale, le sanzioni dell’Ue attualmente in vigore nei confronti della Siria includono anche un embargo sul petrolio. Restrizioni sul commercio e gli investimenti, un congelamento dei beni della banca centrale siriana nell’Ue. Inoltre restrizioni all’esportazione di armi, armamenti e attrezzature che potrebbero essere usate a fini di repressione interna. Nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l’intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online. Le sanzioni in considerazione della situazione in Siria sono in vigore dal 14 dicembre 2011. Queste sono riesaminate annualmente e il prossimo riesame è previsto il 1° giugno 2019. Come sottolineato nelle conclusioni del Consiglio del 16 aprile 2018, l’Ue continuerà a prendere in considerazione ulteriori misure restrittive nei confronti della Siria fintantoché la repressione continuerà. L’Ue fa sapere infine che mantiene l’impegno a trovare una soluzione politica duratura e credibile al conflitto in Siria. Ciò come definito nella risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel comunicato di Ginevra del 2012.

LaPresse

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