MOSCA – I ministri della Difesa e i ministri degli Esteri di Russia e Turchia si incontreranno oggi a Mosca per discutere della situazione in Siria. Tra gli argomenti sul tavolo, il ritiro delle truppe Usa. “Discuteremo della situazione creata dall’annunciato ritiro delle forze Usa dalla Siria“, ha detto il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov dopo un incontro con il suo omologo giordano Ayman Safadi.
Siria, oggi previsto un vertice a Mosca
L’incontro si iscrive nell’ambito del processo di pace di Astana, che dall’inizio del 2017 riunisce regolarmente Russia, Turchia e Iran, oltre a rappresentanti dell’opposizione e del regime siriani.Annunciando l’ingresso del suo esercito nell’area di Manbij, località strategica nel nord-est della Siria finora controllata dai curdi dell’Ypg, Bashar al Assad starebbe compiendo una “operazione psicologica” contro la Turchia. Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan a Istanbul. Se davvero “le organizzazioni terroristiche (curde) se ne vanno, allora non c’è nessun lavoro da fare per noi“, ha spiegato. Precisando, poi, che l’esercito di Ankara continuerà comunque le sue attività di preparazione per una possibile operazione oltre confine.
Il ritiro delle truppe Usa
La decisione annunciata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump avrà certamente delle conseguenze sugli equilibri regionali. La presenza americana rivestiva infatti un’importanza strategica, poiché fungeva da contraltare all’espansione iraniana. Inoltre, lasciare la Siria significa sancire ufficialmente il ruolo della Russia come unica grande potenza mediatrice capace di determinare le sorti del Paese.
Secondo Lavrov “sembra che Washington voglia trasferire la responsabilità” della situazione in Siria sui suoi alleati della coalizione anti-Isis. “Ci sono soldati di Francia, Regno Unito e Germania illegalmente schierati sul terreno” in Siria, ha detto Lavrov. “Certo ci sono anche le forze aeree della coalizione e gli alleati della regione, sui quali gli Usa desiderano porre un ulteriore fardello finanziario“, ha concluso il ministro.