SORRENTO – Non si ferma l’inchiesta sugli appalti truccati del Comune di Sorrento. A finire nuovamente in carcere è Raffaele Gui
da, conosciuto come “Lello il sensitivo”, cartomante di Santa Maria a Vico che – secondo gli inquirenti – sarebbe stato l’uomo di fiducia dell’ex
sindaco Massimo Coppola, già arrestato lo scorso luglio. Guida, tornato a casa meno di un mese fa su decisione del Tribunale del Riesame, ha visto la sua libertà interrompersi bruscamente: la Procura di Torre Annunziata, guidata da Nunzio Fragliasso, ha chiesto e ottenuto dal gip
una nuova misura cautelare. Secondo l’impianto accusatorio, il cartomante aveva il compito di gestire i contatti con gli imprenditori, presentandosi come “vicesindaco” e pretendendo pagamenti per assicurare lavori e forniture. Per i magistrati, il rischio era concreto: “Emergendo una organizzazione criminale solo in minima parte disvelata”, scrive il gip Maria Concetta Criscuolo, che sottolinea la possibilità di inquinamento delle prove e di reiterazione dei reati.
Con Guida torna in cella anche il tecnico comunale Michele Rescigno. Cinque imprenditori – Luigi Todisco, Mario Parlato, Raffaele Guarino e Alessandro Di Domenico – sono invece agli arresti domiciliari. In totale, sette indagati colpiti dalle misure cautelari esegui te nelle scorse ore dal gruppo della guardia di finanza di Torre Annunziata Le accuse: corruzione, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti per una lunga serie di appalti pubblici banditi tra il 2022 e il 2024. Le carte dell’inchiesta descrivono un meccanismo radicato, “per essere nel sistema degli affidamenti e farne parte bisognava pagare”, scrivono i magistrati.
Un quadro che, secondo gli investigatori, andava ben oltre le singole gare: “Coppola e Guida (…) avevano costituito un vero e proprio sodalizio criminoso che trascendeva i confini dei singoli reati oggetto della provvisoria imputazione e che era funzionale alla realizzazione
di un numero indeterminato di reati contro la pubblica amministrazione. In sintesi, il duo aveva innanzitutto lo scopo di far proliferare le iniziative pubbliche del Comune di Sorrento; di poi aveva l’obiettivo imprescindibile di trarre da ognuna di queste iniziative consistenti utilità
illecite, alle quali non si poteva in alcun modo sfuggire”.
Il nuovo capitolo dell’inchiesta arriva a poco più di un mese dalla prima ordinanza, quella che portò all’arresto di 16 persone, incluso l’ex sindaco Coppola. Poi il Tribunale del Riesame aveva ridimensionato il quadro delle misure, annullandone alcune. Ma con gli interrogatori preventivi disposti dal gip, per sette indagati è tornato a emergere il pericolo concreto di reiterazione dei reati, con conseguente ripristino delle misure. Intanto, a Sorrento e in penisola cresce lo sgomento per un’indagine che continua a scoperchiare presunti intrecci tra politica, affari e corruzione. Un “sistema” che, secondo la Procura, garantiva appalti e vantaggi economici solo a chi accettava di pagare il prezzo imposto dal sodalizio.