Smog, lottare per un’aria migliore

In Italia la strage silenziosa: ogni anno quasi 50mila vittime dell’inquinamento

Morning haze and smog envelops the skyline in New Delhi, India, Friday, Nov. 5, 2021. New Delhi's pollution crisis worsened on Sunday as air quality hit dangerous levels, a problem that rears its head every winter. (AP Photo/Altaf Qadri)

CASERTA – Polveri sottili e sostanze termoinquinanti nell’atmosfera, tonnellate di gas serra e anidride carbonica e solforosa immesse ogni anno nell’atmosfera: è emergenza per lo smog nelle città dell’Italia e dell’Europa dove, ogni anno, si consuma un strage silenziosa che vede centinaia di migliaia di persone soccombere all’inquinamento atmosferico.
Lo smog però si può combattere, anche più facilmente del riscaldamento climatico. Anzi, lottando contro il primo sono innegabili i vantaggi che si guadagnano contro il secondo. E se si sono interventi che soltanto le istituzioni e le grandi aziende possono mettere in campo ci sono soluzioni pratiche grazie alle quali, con le proprie forze, si può concretamente dare una mano all’ambiente, salvaguardando la propria salute così come quella degli altri.

Più di 10mila morti l’anno: Italia maglia nera in Europa

Con oltre 10mila decessi ogni anno soltanto a causa delle inalazioni di biossido di azoto l’Italia conquista il triste primato, in Europa, di prima nazione per morti a causa dello smog. Una strage che, secondo l’Oms, si sarebbe potuta quantomeno ridurre. Una strage silenziosa nell’Unione che, negli anni peggiori come il 2005, ha contato oltre 456mila morti. Nel 2019 le vittime calcolate sono 307mila. Per il rischio di particolato fine pm2,5 in Italia sono morte 49.900 persone. Una criticità, quella dello smog cittadino, che peggiora alla luce della costante urbanizzazione del territorio e dell’invecchiamento della popolazione. Una cittadinanza più anziana, con sempre più case in città, sarà infatti più esposta alle conseguenze delle polveri sottili e all’inquinamento atmosferico.

Il cambiamento nelle città: partenza al ‘nastro verde’

Non si può girare intorno al fatto che, per eliminare lo smog,bisogni partire dalle città. Sono soprattutto le metropoli più inquinate le più bisognose di rinnovamento. Una rete stradale ‘verde’ è fondamentale. Dai trasporti privati a quelli pubblici i Comuni italiani devono iniziare a progettare una viabilità che sia più sostenibile, non soltanto da punto di vista economico. Si parte perciò dai trasporti pubblici, che devono essere all’avanguardia. Autobus e treni sporchi e in ritardo non vengono utilizzati se non in casi estremi, costringendo le persone a muoversi in auto. Strade pericolose e scarsa sicurezza stradale, allo stesso modo, disincentivano pedoni e ciclisti dal muoversi in maniera ecologica, spingendo sempre di più verso le quattro ruote. Perché è dai veicoli a motore, poco importa quale sia il carburante, a che proviene la maggior parte dello smog cittadino.

Dal riscaldamento ai viaggi, come fare la propria parte

Non ci vuole molto a dare una mano all’ambiente: combattere lo smog non è soltanto un bene per la propria e altrui salute ma anche un vantaggio per il proprio portafogli. Si parte dagli spostamenti. Muoversi in auto inquina ed è per questo che, se non necessario è preferibile spostarsi a piedi quando possibile. Muoversi in anticipo riduce i tempi di spostamento, evitando di dover usare l’auto per fughe frettolose al lavoro. Ed è calcolato che, muovendosi con i mezzi pubblici invece che con l’auto, si risparmia fino al 50% rispetto al costo del carburante. Tutto ciò senza calcolare le spese per la manutenzione del veicolo, spesso danneggiato dalle pessime condizione delle carreggiate italiane. In casa usare il riscaldamento centralizzato solo se in casa ci sono più persone. Anche per quanto riguarda viaggi e vacanze. Nulla è più inquinante dei viaggi in aereo. Treni e navi sono perciò preferibili alla scelta dell’alta quota, anche se si risparmia tempo.

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