Spaccio a domicilio: sgominata una banda. Arrestate 10 persone

Ventiquattro indagati in totale. Giro d’affari da 100mila euro al mese, la droga veniva venduta anche ad Avellino

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OTTAVIANO – Spaccio a domicilio, sgominata una banda: arrestate 10 persone. Blitz all’alba dei carabinieri, che hanno messo fine a un giro di delivery della droga, innovazione durante la pandemia diventata metodo. Un’organizzazione che andava ben oltre i confini regionali. Dall’agro nolano ai mercati della provincia di Napoli fino ad Avellino e Palermo. Un giro d’affari da 100mila euro al mese. I carabinieri della compagnia di Nola hanno eseguito una ordinanza cautelare emessa dal gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di dieci persone (delle quali 6 sottoposte alla misura della custodia in carcere, 4 a quella degli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione a fine di spaccio di droga, detenzione e porto di arma clandestina e ricettazione.

In particolare, l’associazione avrebbe operato sui territori di San Gennaro Vesuviano, Ottaviano, Nola e comuni limitrofi e sarebbero stati individuati plurimi episodi di vendita di droga di vario tipo, tra cui crack, cocaina e hashish, con varie consegne che sarebbero avvenute in punti prestabiliti o presso le abitazioni degli acquirenti. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

Ordinanza di custodia cautelare in carcere per Fabio Zac Ammendola, Giuseppina Catapano, Raffaele Giugliano, Domenico Guastafierro, Giuseppe Perrotta, Pasqua Teodosio; Ferdinando La Gatta, Rosa Liberti, Armando Tammaro e Luciano Mancino finiscono ai domiciliari. Complessivamente sono 24 gli indagati. Niente misura cautelare per Ignazio Catapano, Fabio Civita, Gennaro D’Ambrosio, Michela Mancino, Adelaide Notari, Pasquale Nunziata, Giuseppe Russo, Mariacarmen Saladino Marangio, Carlo Simiuolo, Aldo Spina detta Martina, Antonio Tammaro, Mattia Tammaro, Vincenzo Tammaro e Francesco Veneroso.

Gli ordini via WhatsApp anche durante il Giro d’Italia

Le indagini sul gruppo sgominato dai carabinieri prendono piede nel febbraio 2022, quando furono disposte intercettazioni telefoniche a carico di alcuniGli ordini via WhatsApp anche durante il Giro d’Italia indagati. L’attività intercettiva, iniziata il giorno 22 febbraio 2022, consentì di censire numerose conversazioni intercorse tra un uomo, e la sua compagna, identificati in seguito in Raffaele Giugliano e Pasqua Teodosio, aventi ad oggetto incontri finalizzati alla consegna da parte della coppia di un qualcosa non meglio indicato che, sul piano logico, attese le modalità, non si escludeva potesse essere stupefacente. Al fine di chiarire le condotte di Giugliano, furono attivate ulteriori intercettazioni su utenze telefoniche in uso al predetto e a Teodosio.

Le innumerevoli conversazioni captate avevano tutte ad oggetto la consegna di “caffè o dischetti”, espressioni che, in seguito, gli inquirenti accertavano essere utilizzate per indicare metaforicamente la sostanza stupefacente oggetto di vendita, circostanza materialmente riscontrata dalla polizia giudiziaria. con appositi sequestri. Dallo sviluppo investigativo sulla coppia Giugliano-Teodosio emerse l’esistenza di un vero e proprio sodalizio criminale dedito all’approvvigionamento, taglio, produzione, confezionamento e vendita al dettaglio di sostanza stupefacente del tipo cocaina e crack con modalità “delivery”, a cui partecipavano, secondo l’impostazione degli inquirenti, con varie e diverse mansioni Giuseppe Perrotta, Fabio Zac Ammendola, Giuseppina Catapano, Giuseppe Russo, Ignazio Catapano, Pasquale Nunziata e Domenico Guastafierro. Quest’ultimo, stabile fornitore del narcotico, in seguito ad una perquisizione presso la sua abitazione interrompeva la sua collaborazione con associazione costringendo gli indagati a ricercare canali alternativi. Gli ordini della sostanza stupefacente venivano anche richiesti tramite l’applicazione WhatsApp dove, attraverso le chat, l’acquirente si accordava, sempre con Giugliano, ritenuto promotori dell’organizzazione, sul tipo e sulla quantità di droga da acquistare.

Un’insolita difficoltà logistica ha colpito il gruppo di spacciatori l’11 maggio 2023: il passaggio del Giro d’Italia ha ritardato la consegna della droga a Somma Vesuviana. Il dettaglio emerge da un’intercettazione che ha ricostruito uno scambio di messaggi via WhatsApp tra un corriere e l’organizzatrice degli incontri, svelando l’impatto inatteso della manifestazione sportiva sulle attività illecite. Il colloquio intercettato si concentra sulla viabilità fortemente intralciata dalla Carovana Rosa: “Sta tutto bloccato”, si lamenta uno degli indagati. Per ovviare al problema, l’incontro viene spostato in una zona non interessata dal passaggio dei ciclisti. La consegna, prevista per mezzogiorno, subisce comunque un ritardo.

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