MILANO – C’è anche un sovrintendente della polizia tra i 23 soggetti che all’alba di quest’oggi sono stati arrestati in una maxi retata delle forze dell’ordine. Un blitz eseguito per andare a colpire chi, secondo quanto appurato nelle indagini, aveva preso il controllo di alcune zone di Milano Nord mettendo su diverse piazze di spaccio. Tra Comasina e Bruzzano, in particolar modo.
La gestione quadriennale delle piazze di spaccio
L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal gip del Tribunale ordinario di Milano, su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia che ha coordinato l’indagine. Secondo gli inquirenti milanesi, le persone finite in galera avevano gestito le piazze di spaccio tra Comasina e Buzzano per almeno quattro anni. Dal 2013 fino ai primi mesi dell’anno scorso. Dopo gli scenari sarebbero leggermente mutati. Un controllo totale, in ogni caso, sullo smercio di stupefacenti. Con fiumi di droga che hanno inondato Milano Nord. Vendita quotidiana, amplificata a dismisura nelle ore notturne, nonostante in questi anni le forze dell’ordine abbiano arrestato numerosi soggetti in flagranza di reato. Il meccanismo, però, non si esauriva. Perché i due gruppi criminali, disegnati dagli inquirenti, si erano stanziati in maniera radicale sul territorio.
Il poliziotto coinvolto e i sospetti dei colleghi
Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile di via Fratebenefratelli – coordinate dal procuratore aggiunto Alessandra Dolci e dai sostituti Giovanna Cavalleri e Cecilia Vasena – ha preso spunto dalle segnalazioni che sono arrivate dal Commissariato di polizia di Comasina. Alcuni agenti, in passato, erano stati oggetto di atti intimidatori. E quando hanno notato una certa ‘vicinanza’ di qualche collega d’ufficio con pregiudicati della zona, hanno segnalato gli episodi sospetti. Da qui è scattata l’indagine che, all’alba di oggi, ha portato ai 23 arresti. Tra di loro, per l’appunto, anche un sovrintendente della polizia. La sua posizione andrà chiarita durante l’interrogatorio di garanzia.