MADRID (Ciro Iavazzo) – Donne al comando del governo targato Pedro Sanchez che sarà ufficialmente annunciato nelle prossime ore. Secondo le indiscrezioni riportate dalla stampa spagnola, il nuovo esecutivo sarà composto per metà da donne e a loro saranno riservati gli incarichi più importanti, compresa la vicepresidenza. Una tradizione quella del 50-50 (alcuni giornali parlano anche di una possibile maggioranza femminile) che andava avanti già dal 2004 con José Luis Zapatero, usanza che l’ormai ex presidente Mariano Rajoy aveva però ‘dimenticato’, ritornando ad una predominanza maschile. Soprattutto negli incarichi di governo che contano. Una segnale importante quello di Sanchez, che darebbe subito un netto strappo rispetto al passato recente.
Otto donne su sedici ministri: Calvo vicepresidente
La stampa spagnola ha ipotizzato una maggioranza femminile, il che sarebbe una vera e propria novità per la Spagna. Ma l’ipotesi più probabile è di otto donne su sedici ministri. La vicepresidenza dovrebbe essere affidata a Carmen Calvo, responsabile per le Politiche di uguaglianza; due ministeri chiave come quello dell’Economia e quello della Finanza (in Italia sono raggruppati) saranno assegnati rispettivamente a Nadia Calvino e María Jesús Montero. Ruoli chiave che consegnerebbero di fatto alla donne il ruolo di comando nell’esecutivo nascente targato Sanchez. Una netta differenza con l’Italia che, anche con il neo governo M5S-Lega, ha confermato una predominanza maschile.
Il governo Rajoy malvisto dal popolo femminile spagnolo
Da Zapatero in poi, nel 2004, la parità di genere a livello numerico nel governo era diventata ormai la prassi. Rajoy era però tornato ad una maggioranza maschile, cosa che aveva scatenato non poche proteste fra la popolazione femminile. Sanchez, primo presidente non eletto, ha invertito la rotta confermando la sua fama di essere un premier per tutti, che soprattutto piaccia a tutti. Sta per nascere la Spagna del ‘guapo’, come lo chiamano dalle sue parti.