MADRID – Le elezioni regionali in Spagna hanno visto trionfare l’estrema destra in un parlamento locale. E’ la prima volta dalla fine della dittatura franchista. E’ successo in Andalusia, dove la sinistra ha perso la maggioranza. L’affluenza alle urne è stata molto bassa. Alle 18 aveva votato solo il 46,47% degli aventi diritto.
Spagna, l’Andalusia sceglie l’estrema destra
Si trattava di un caso unico in Europa. In Spagna non c’era ancora una forza di ultradestra. La vittoria dell’estrema destra in Andalusia rappresenta infatti una sorpresa per l’intero paese. Questa era infatti una regione tradizionalmente di sinistra, governata ininterrottamente dai socialisti per 36 anni. Decisivo cambiamento di rotta, dunque, con il Psoe che crolla al 28% e guadagna solo 33 seggi su 109 (ne aveva 47 nella scorsa legislatura). Debutto trionfante invece per Vox, formazione di estrema destra, che ha ottiene il 10,96% dei voti, guadagnando così i suoi primi 12 seggi. Il traguardo che si era prefissato in campagna elettorale.
L’esultanza di Abascal
Esulta per il risultato il presidente del partito di estrema destra, Santiago Abascal, festeggiato dai suoi sostenitori in un hotel di Siviglia. “Qualcuno rideva di noi, ma non abbiamo mai gettato la spugna. Vox è solo uno strumento al servizio della Spagna”, ha detto. Abascal si auspica che l’Andalusia indichi “la strada a tutti gli spagnoli, perché gli andalusi hanno fatto la storia come tante altre volte è accaduto nel corso del tempo, e lo hanno fatto perché sono molto preoccupati, tra l’altro, per il colpo di Stato che è passato dal palazzo della Generalidad a quello della Moncloa”, sede del governo a Madrid, sede del governo a Madrid.
Il programma di Vox
Vox nasce soli quattro anni fa, ma negli ultimi mesi è cresciuto moltissimo. Da tremila iscritti, si è passati a 11 mila. Nel loro programma politico si va dall’abrogazione delle leggi sulla Memoria storica che riabilitano le vittime del franchismo alla sospensione dello spazio Schengen. Tasse per la cancellazione della legge sulla violenza di genere, la proposta di “deportación” degli immigrati clandestini nei Paesi d’origine e la riforma della legge sull’aborto.
