Spari e incendi, la mala albanese avanza

Il sindaco di San Tammaro D’Angelo chiede più controlli sul territorio dopo il recente conflitto a fuoco verificatosi in paese

SAN TAMMARO – Una sparatoria, la fuga di uno dei coinvolti nel raid di piombo e poi l’incendio di un’automobile nella zona di Carditello: dietro a questi episodi criminali, che hanno turbato, nei giorni scorsi, la quiete della comunità di San Tammaro, c’è la mala albanese. La pista che porta a ritenere il conflitto a fuoco frutto di uno scontro tra il gruppo criminale di stranieri e una compagine malavitosa locale non convince gli investigatori. Si tratterebbe invece di un regolamento di conti interno alla gang albanese, attiva in vari settori del malaffare. Di cosa si occupa? Sfruttamento della prostituzione, spaccio di droga e raid negli appartamenti. Sulle tracce del gruppo c’è la polizia di Stato. La situazione sta preoccupando i cittadini e a farsi portavoce dei loro timori è il sindaco Vincenzo D’Angelo. Il capo dell’amministrazione ha fatto sapere che già si è messo in contatto con la Questura ed ha chiesto che sul territorio si faccia il possibile per potenziare la presenza delle forze dell’ordine.

San Tammaro rappresenterebbe la base logistica della cricca albanese, ma le sue attività toccano anche altri Comuni. Fermarla prima che continui ad espandersi e a rafforzarsi è importantissimo per la serenità non solo dell’hinterland sammaritano, ma di tutta la Provincia di Caserta.

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