Mafia: armi e bische clandestine per mantenere gli affiliati in carcere

carcere

L’operazione Zeus della Direzione distrettuale antimafia di Catania su 24 affiliati ai clan Cursoti Milanesi e Cappello-Bonaccorsi hanno mostrato la pericolosità in particolare del primo clan, quasi monopolista sulle piazze di spaccio sotto l’Etna, dotato di armi da fuoco per presidiare il territorio e difendere i propri affari criminali da eventuali ingerenze da parte di gruppi mafiosi rivali. Sono state sequestrate armi in dotazione all’associazione criminale, tra cui un fucile mitragliatore AK 47 (completo di confezione di 50 cartucce calibro 7,62×39), due pistole ed un fucile a canne mozzate.

Infine, l’indagine di squadra mobile e Sco della Polizia ha mostrato che parte dei proventi erano destinati al mantenimento degli affiliati detenuti in carcere e alle loro famiglie di cui i capi del clan si erano fatti carico. In particolare è emerso come le famiglie mafiose più rappresentative del panorama catanese allestissero bische clandestine con investimenti comuni per destinarne i profitti al sostentamento dei detenuti di maggior rango.

(LaPresse)

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