Spazio, ricerca Infn-Inaf-Asi: scienziati vicini a origine raggi cosmici

"Questo è un risultato si estrema importanza perché innanzitutto conferma la straordinaria potenza di indagine dell'astronomia multimessaggero."

Infn/Simone Schiavon/LaPresse29-
Milano, 12 lug. (LaPresse) – “Questo è un risultato si estrema importanza perché innanzitutto conferma la straordinaria potenza di indagine dell’astronomia multimessaggero. Il fatto poi che, in questo caso, sia stato un neutrino a innescare la scoperta conferma il ruolo chiave che questa sfuggente e ancora poco conosciuta particella può giocare nella nostra comprensione dell’universo e, quindi, quanto è fondamentale riuscire a conoscerne a fondo la natura”. E’ la dichiarazione in un comunicato di Fernando Ferroni, presidente dell’Infn (Istituto nazionale di fisica nucleare) in merito alla scoperta della sorgente di un piccolissimo neutrino cosmico grazie all’associazione con una sorgente di fotoni gamma. Questa osservazione fornisce anche un solido indizio verso la spiegazione di uno dei più grandi misteri ancora irrisolti: qual è l’origine dei raggi cosmici. “La rivelazione di IceCube conferma, inoltre, l’efficacia delle nostre strategie di indagine dei neutrini: vale a dire andare, non solo sottoterra come nei Laboratori Infn del Gran Sasso, ma anche sotto i ghiacci e sott’acqua come fa l’esperimento Antares, cui collaboriamo al largo delle coste francesi, e KM3Net, che stiamo realizzando assieme a una collaborazione internazionale in Sicilia. E le osservazioni dei rivelatori di fotoni gamma, come Fermi e Magic, confermano la nostra abilità, scientifica e tecnologica, di indagare il mondo delle particelle elementari con molti diversi strumenti. Infine, ma non ultimo, questo risultato dà un’ulteriore conferma della capacità della fisica italiana di essere protagonista delle grandi imprese scientifiche che si conducono a livello mondiale”, conclude Ferroni.

e ancora

“Dopo l’apertura lo scorso anno dell’era dell’astronomia multimessaggero, grazie alla rivelazione di due ‘messaggeri cosmici’, le onde gravitazionali e i fotoni elettromagnetici, provenienti dalla fusione di due stelle di neutroni, l’annuncio di oggi di una possibile rivelazione di altri due messaggeri cosmici, questa volta fotoni e neutrini, provenienti da una stessa sorgente astrofisica, rende sempre più attuale e promettente questo nuovo modo di guardare e studiare il cielo”, commenta Antonio Masiero, vicepresidente dell’Infn. “Come dimostrato dalla partecipazione dell’Infn, dell’Inaf e dell’Asi alla rivelazione di entrambi questi eventi ‘multimessaggero’, l’Italia si conferma protagonista, sia dal punto di vista scientifico sia tecnologico, anche di questa nuova avventura scientifica”, conclude Masiero. “Un piccolo neutrino che ha fatto da apripista a un nuovo successo dell’astrofisica multimessaggero – sottolinea Marco Pallavicini, presidente della Commissione Nazionale Infn di fisica astroparticellare -. Un neutrino e dei fotoni, che assieme dimostrano l’importanza strategica e le potenzialità scientifiche dei grandi progetti internazionali ai quali l’Infn sta lavorando, come KM3Net, l’osservatorio sottomarino per neutrini nel Mar Mediterraneo, al largo della Sicilia, e Cta, l’osservatorio di raggi gamma di prossima generazione distribuito nei due emisferi del pianeta”.

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