Italiani sempre più attenti al benessere del pianeta. Cucinare ricette con ingredienti di stagione, ridurre il consumo di carne, ignorare la moda dei ‘superfood’ che spesso incentivano la deforestazione e lo sfruttamento dei lavoratori sono solo alcuni dei suggerimenti che possono aiutare a fare del bene non solo il nostro organismo ma anche quello ambientale. I consumatori non sempre seguono questi suggerimenti ma sono sempre più consapevoli che le loro scelte hanno un impatto sull’ambiente.Altroconsumo, nell’ambito del progetto ‘La Spesa che Sfida’, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico, ha realizzato alcuni strumenti per rendere più semplice la vita dei consumatori, spiegando a cosa fare attenzione, quali informazioni cercare in etichetta, ma anche come non farsi ingannare da immagini degli spot pubblicitari o dal posizionamento dei prodotti negli scaffali.
L’indagine sui consumi
Nell’ambito dell’indagine di Altroconsumo sulle abitudini degli italiani, l’associazione ha intervistato oltre 1.600 persone: il 60% è consapevole del fatto che le proprie abitudini alimentari impattano sul pianeta. Sono state prese in considerazione diverse fasce di età: persone tra i 25 e i 74 anni distribuite su tutto il territorio nazionale. Dall’indagine, i cui risultati sono stati presentati ieri in occasione del Festival del Giornalismo Alimentare è emerso che 6 italiani su 10 ritengono che le proprie abitudini alimentari impattino sul pianeta ma al tempo stesso solo il 25% fa “molta attenzione” agli aspetti ambientali valutando ad esempio il tipo di imballaggio utilizzato e controllando se il metodo di produzione è sostenibile. Il 55% degli intervistati dichiara di essere disposto a spendere di più per acquistare prodotti sostenibili e il 54% sostiene che il prezzo non è il principale criterio di scelta usato per gli acquisti. Altroconsumo suggerisce poi di stare attenti alle campagne pubblicitarie in quanto questi aspetti vengono cavalcati sempre di più dalle aziende. Il consiglio è non fidarsi ciecamente di slogan, immagini o elementi grafici che lasciano presumere che un prodotto sia ‘green’ ma di approfondire laddove possibile, imparando a leggere le etichette.
I marchi Dop e Igp
L’indagine di Altroconsumo si concentra anche su marchi, loghi o slogan apposti sulle confezioni, che dichiarano di rispettare determinati criteri, dal bio al benessere animale, fino a Dop e Igp. Su questo tema, un intervistato su due dice di tenere molto all’origine degli alimenti. Questi bollini, però, non sono automaticamente sinonimo di maggiore sicurezza e qualità e addirittura non sempre assicurano un legame stretto con il territorio. Un rischio che evidentemente viene percepito dai consumatori visto che per l’82% le autorità dovrebbero controllare meglio l’uso di loghi e slogan. Nello specifico, per quanto riguarda gli alimenti bio il prodotto più gettonato sono le uova e l’olio (le sceglie il 41% degli intervistati) seguiti da verdura e legumi (29%) e dalla frutta (26%). Il 61% degli intervistati ritiene che tutti i supermercati dovrebbero essere obbligati ad offrire una certa quantità di prodotti biologici e sostenibili, e l’82% pensa che i produttori locali dovrebbero essere più agevolati per poter competere con la grande distribuzione.