ROMA – Arrestati un militare della marina italiana e un ufficiale russo. I due sono accusati di spionaggio e minaccia alla sicurezza dello Stato.
Il connazionale che è finito nei guai è Walter Biot, in servizio presso l’ufficio Politica militare dello Stato maggiore della difesa. Non è ancora stata resa nota, invece, l’identità del graduato russo.
I due si sarebbero incontrati furtivamente in un parcheggio della Capitale. Lì sarebbe avvenuto lo scambio di informazioni inerenti i sistemi di telecomunicazione militare. L’italiano pare abbia incassato 5mila euro in contanti e in piccole scatole. Al russo avrebbe dato documenti dello Stato Maggiore della Difesa, al quale Biot aveva accesso, che sarebbero state fotografate da un computer e passate su una pennetta consegnata poi dall’italiano al militare russo. Il tutto è stato sequestrato dai Ros di Roma che hanno colto i due in fragranza di rato. Pare che già in altre circostanze i due si fossero accordati per una cifra leggermente inferiore (4mila euro).Ora nei confronti di Biot grava l’accusa di procacciamento di notizie concernenti la sicurezza dello Stato, spionaggio politico e militare, diffusione di notizie di cui è vietata la divulgazione.
“Confermiamo il fermo il 30 marzo a Roma di un funzionario dell’ufficio dell’Addetto Militare – ha fatto sapere l’ambascia russa a Roma -. Per adesso riteniamo inopportuno commentare i contenuti dell’accaduto. In ogni caso ci auguriamo che quello che è successo non si rifletta sui rapporti bilaterali tra la Russia e l’Italia. Ci dispiace per l’espulsione da Roma di due dipendenti dell’ambasciata russa. Stiamo approfondendo le circostanze di questa decisione. Faremo un ulteriore annuncio sui nostri possibili passi in relazione a questa misura”.
A replicare alla nota ès tato il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “In occasione della convocazione al ministero degli Affari esteri dell’ambasciatore russo in Italia, abbiamo trasmesso a quest’ultimo la ferma protesta del governo italiano e notificato l’immediata espulsione dei due funzionari russi coinvolti in questa gravissima vicenda. Ringrazio la nostra intelligence e tutti gli apparati dello Stato che ogni giorno lavorano per la sicurezza del nostro Paese”.
E al Senato Di Maio ha riferito che quanto accaduto “è un atto grave. Abbiamo assunto immediatamente i provvedimenti necessari. Su mie istruzioni – ha aggiunto – la Segretaria Generale Belloni ha convocato al Ministero questa mattina l’Ambasciatore della Federazione Russa Razov per trasmettere con forza la nostra ferma protesta e notificare l’espulsione di due funzionari russi accreditati presso l’ambasciata a Roma”.
Di Maio ha sottolineato anche come Russia e Cina siano “sono attori che hanno sistemi politici e valori diversi dai nostri da cui provengono anche sfide, e talvolta minacce. Lo dimostrano le accuse di spionaggio nei confronti degli ufficiali italiani e russi”. Inoltre “continueremo ad agire in linea con la nostra collocazione geopolitica e i nostri valori, ma anche a salvaguardare i nostri interessi fondamentali, che richiedono di mantenere un’interlocuzione critica ma costruttiva con la Russia e la Cina”.