Sport, Giorgetti: “Contributi a chi investe nel sociale”

I cambiamenti arriveranno per il 2020 e saranno sostanziali

Italyís Undersecretary for Prime Minister Giancarlo Giorgetti looks on as he arrives for the swearing in ceremony of the new government led by the newly-appointed Prime Minister at Quirinale Palace in Rome on June 1, 2018. Italian cabinet members of the new government led by newly appointed Prime Minister Giuseppe Conte are to be sworn in later in the day, after a last-ditch coalition deal was hammered out to end months of political deadlock, narrowly avoiding snap elections in the eurozone's third largest economy. / AFP PHOTO / Alberto PIZZOLI

ROMA – Circa due ore di confronto per spiegare al ‘governo’ dello sport la riforma voluta da Palazzo Chigi. Dopo l’indicazione di Rocco Sabelli come presidente della neonata Sport e Salute, la società che sostituirà la Coni Servizi, Giancarlo Giorgetti per la prima volta affronta faccia a faccia le tematiche future con la Giunta del Comitato Olimpico.

Sport e Salite, gli obiettivi

“E’ un lavoro in divenire, appena ci sarà la nuova governance di Sport e Salute si metteranno al tavolo e spulceranno voce per voce l’attuale contratto di servizio. E’ un’operazione che potrà essere utile”, spiega al termine dei lavori. L’obiettivo è mettere in moto definitivamente la nuova macchina affidata alla guida del super manager Sabelli a partire dal 1 luglio. I cambiamenti arriveranno per il 2020 e saranno sostanziali. Giorgetti infatti lascia intendere che i criteri con i quali i contributi verranno distribuiti alla federazioni cambieranno in maniera netta.

Più contributi a chi investe nel sociale

“Prima venivano gestiti in modo incrementale e conservativo, io penso invece che debbano dipendere dalle grandi politiche che lo sport vuole fare. Il contributo negli anni successivi andrà a quelle federazioni che attraverso le loro politiche andranno incontro a temi come terza età, scuola, emarginazione sociale e inclusione degli immigrati”, spiega.

Il ruolo delle medaglie olimpiche

Le eventuali medaglie olimpiche conquistate dalle federazioni diventeranno invece più marginali: “Saranno un problema molto più del Coni che non di Sport e Salute”‘ dice a chiare lettere il sottosegretario. Anche perché il supporto del governo allo sport di alto livello arriva tramite i gruppi sportivi militari “e per mantenerli lo Stato fa degli investimenti importanti”, sottolinea Giorgetti.

La linea del presidente del Coni

Un’uscita che, a differenza di alcuni presidente federali, non scompone Giovanni Malagò. “I contributi alle federazioni legati maggiormente al sociale? E’ una tesi che ho sempre sostenuto, forse oggi Giorgetti l’ha ufficializzata ma per me non è una novità. La famosa messa a terra non poteva che essere questa. Ecco perché ho sempre detto che qualcosa sfuggiva ai più”, dice senza lasciare spazio a troppe interpretazioni.

La nuova sfida

“Giorgetti ha detto chiaramente che i ministeri di Salute e Istruzione vorranno utilizzare Sport e Salute, che essendo una Spa ha dinamiche diverse da quelle ministeriali, per ottenere qualcosa nei rispettivi campi. Ma scuola e salute non sono orticelli, sono praterie sconfinate, quindi è chiaro che al momento se vuoi essere concreto lo devi fare tramite il monte ricavi di Sport e Salute. E come puoi farlo se non togli risorse?”, racconta ancora il numero uno del Comitato Olimpico. Una partita che le federazioni dovranno giocarsi con i nuovi ‘proprietari’ della cassaforte del Coni e dalla quale Malagò vuole stare ben lontano.

(LaPresse/di Andrea Capello)

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