ROMA – Il tesoriere del Partito democratico Francesco Bonifazi è stato coinvolto nell’inchiesta sulla vicenda del nuovo stadio della Roma. I pubblici ministeri di Roma indagano su alcune intercettazioni riguardanti Bonifazi e il costruttore Luca Parnasi, con quest’ultimo che avrebbe anche versato 150mila euro nelle casse della Fondazione ‘Eyu’, presieduta proprio da Bonifazi.
L’inchiesta
La Procura sta indagando su circa 400mila euro di contributi versati alla politica dal costruttore Parnasi. Tra i destinatari del denaro anche la Onlus “Più Voci”, ritenuta dagli inquirenti vicina alla Lega: si tratta di 250mila euro ma versati addirittura nel 2015. Diversa invece la situazione per quel che riguarda i 150mila euro versati alla Fondazione ‘Eyu’, legata al Pd, visto che i pagamenti risalgono ad appena qualche mese fa.
La posizione dell’indagato: “Nessuna fattura falsa”
Al momento risulta indagato Francesco Bonifazi. Il tesoriere del Pd e deputato è ritenuto responsabile di finanziamento illecito. Al vaglio dei magistrati, invece, la posizione del tesoriere della Lega Giulio Centemero. I soldi pagati da Parnasi sarebbero stati effettivamente destinati ai partiti, ma non iscritti correttamente nei bilanci. A svelare la situazione sarebbe stato proprio Parnasi, indagato per associazione per delinquere finalizzata alla corruzione nel blitz dello scorso giugno, che da un paio di mesi ha deciso di rivelare ai pm come funzionavano le cose a Roma. In particolare il ‘metodo’ di finanziare i partiti in maniera indiretta, attraverso contributi a Onlus e Fondazioni. Bonifazi ha scritto un ‘tweet’ per spiegare la sua posizione: “Non c’è nessun finanziamento illecito al Pd, non c’è nessuna fattura falsa della Fondazione Eyu. Abbiamo tutti i documenti in regola. E siamo pronti a dimostrarlo in qualsiasi sede. #Parnasi”.
I rapporti tra Bonifazi e Maria Elena Boschi
L’indagine a carico di Bonifazi arriva ad appena due giorni dall’annuncio dell’ex ministro, Maria Elena Boschi, di tornare a fare l’avvocato. Ebbene, la Boschi aveva ottenuto un ‘posto’ proprio dallo studio legale ‘BI’ fondato da Francesco Bonifazi; Federico Lovadina, capo di Toscana Energia, ex consigliere di Ferrovie; ed Emanuele Boschi, fratello di Maria Elena.