ROMA – Nove e 12 marzo. Sarebbero queste le date decisive che hanno poi portato alla luce il giro di mazzette e corruzione attorno alla costruzione del nuovo stadio della Roma. Il 9 marzo scorso Luca Parnasi, proprietario della societĂ Eurnova (incaricata di realizzare il progetto stadio), è ad un pranzo con Luca Lanzalone, presidente di Acea e consulente del Campidoglio, vicinissimo ai 5 Stelle. Secondo quanto emerge dalle intercettazioni, i due avrebbero parlato di una cena da svolgersi tre giorni dopo: il 12. A quella cena, stando alle loro parole, avrebbe partecipato Ginacarlo Giorgetti, braccio destro di Matteo Salvini e sottosegretario alla Presidenza del Consiglio del Governo Conte.
Le due presunte ceneÂ
Dalle 387 pagine dell’informativa del nucleo investigativo dei Carabinieri di Roma, come riportano diversi quotidiani tra cui Repubblica e Corsera, emergono diversi retroscena. Su tutti, una cena, voluta da Parnasi, il ‘palazzinaro’ al centro della vicenda, con Giorgetti. Lui e Lanzalone ci iniziano a lavorare qualche giorno prima. Il 9 marzo, cinque giorni dopo le elezioni. “A casa mia il 12 marzo”, spiega invitando alla riservatezza lo stesso Lanzalone, consulente inviato da Grillo per aiutare la sindaca Raggi. “Dobbiamo essere super parati. Se ci vedono siamo fritti“, spiega Parnasi. “Dobbiamo fare di tutto perchè ci sia un governo“. Nel corso dell’incontro, stando a quanto riferiscono gli inquirenti, “i due disquisiscono di un incontro riservato che avverrĂ la sera del 12 a casa di Parnasi, al quale parteciperĂ il parlamentare della Lega Giorgetti“. Sostanzialmente, l’ipotesi accusatoria è che questa cena sarebbe una delle varie dimostrazioni del tentativo di Parnasi di accreditarsi con i politici che contano.
Lanzalone promette a Parnasi di presentargli Di Maio
Al pranzo del 9, il costruttore romano avrebbe chiesto a Lanzalone di presentargli Luigi Di Maio: “Vedo Luigi tutti i giorni. Lo sento tre volte al giorno. L’ho visto due ore fa”, gli risponde Lanzalone. “Lo risento domani, però in giro non lo dico. Luigi è come Salvini, molto chiuso il cerchio. Io, due tre persone. Punto“. Dal canto suo, Parnasi gli offre di presentargli Giorgetti. Come riporta il Foglio, le parole dell’imprenditore: “Se hai bisogno tieni conto che io parlo anche con Matteo direttamente, però in questo momento Giancarlo…”. Giancarlo sarebbe Giorgetti.
L’incontro con Giorgetti
Nell’ambito dell’inchiesta ‘Rinascimento’, coordinata dal procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo e dalla pm Barbara Zuin, il 16 maggio Parnasi sarebbe andato a pranzo con Don Liberio, un prete. “Tra poco avrai una sorpresa”, la sorpresa sarebbe stata la presenza di Giorgetti. Dalle omissis, non sono state annotate la parole di Giorgetti, essendo lui parlamentare. Sempre dalle parole di Parnasi, emergerebbe un ottimo rapporto con Salvini e una forte volontĂ del ‘palazzinaro’ alla formazione del governo. “C’è un rischio che questi facciano il governo. Magari con Salvini“, dice, forse millantando. “Quindi noi potremo pure avere…incrociamo le dita, silenziosamente, senza sbandierarlo, un grande rapporto“, continua Parnasi, stando alle ricostruzioni di Repubblica.