WASHINGTON – Nonostante le difficolta da affrontare con cadenza pressoché quotidiana, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha di fatto dichiarato guerra i migranti. Con quel ‘muro’ che il leader a stelle e strisce ha da sempre sostenuto, quell’idea mai abbandonata di creare una voragine insuperabile con il Messico. Per realizzare la supremazia statunitense da un lato, per bloccare quel flusso di migranti che da sempre ha caratterizzato la storia americana dall’altro.
I motivi della guerra di Trump ai migranti
Spesso per disperazione, altre vplre per diversi obiettivi, l’invasione di ‘stranieri’ non è mai stata amata da Trump che proseguirà ininterrottamente in questa battaglia. E allora avanti con gli arresti e con le espulsioni, perché Donald Trump ha dichiarato ai clandestini una guerra che non vuole abbandonare. Nonostante le dichiarazioni tutt’altro che ottimistiche della segretaria per la Sicurezza Nazionale Kirstjen Nielsen: “Siamo alle prese con una catastrofe – ha detto – e la situazione peggiora di giorno in giorno con il nostro dipartimento oramai al collasso. Non ci sono fondi né agenti a sufficienza per gestire le carovane in arrivo dal confine Sud”. È un chiaro riferimento questo al rapporto difficile e contrastato con il Messico senza dubbio ma anche a El Salvador, Guatemala e Honduras che pure contano un’elevata percentuale di migranti in viaggio verso gli Stati Uniti.
Ogni barriera è a questo punto possibile
Seppure il muro sembri fisicamente impossibile da realizzare, Trump non ha abbandonato il suo obiettivo, anche se questo volesse dire creare dei veri e propri scavi o qualunque altra barriera fisica che protegga i confini a stelle e strisce. Indiziate a diventare delle vere e proprie fortezze gli Stati più vicini al confine come Arizona, New Mexico e Texas che potrebbero peraltro essere coinvolti in un programma di rinvigorimento militare. Difficile dire cosa accadrà. Fatto sta che da chi ha spesso definito i migranti “animali” ci si può attendere davvero di tutto.