NAPOLI – Un lusso che il nostro pianeta fa fatica a sostenere. L’asciugatrice è l’elettrodomestico meno diffuso nelle case italiane, tuttavia l’acquisto dei dispositivi è in crescita. E’ in effetti un elettrodomestico comodo, che consente di asciugare il bucato in poco tempo, senza doverlo stendere al sole e, soprattutto, senza doversi confrontare con il meteo del giorno: quando piove per molti giorni è una soluzione efficace. Tuttavia si tratta di un dispositivo che causa non pochi danni all’ambiente. In primo luogo il suo impatto incide sui consumi elettrici e quindi richiede molta energia, se invece asciughiamo i vestiti al sole non ci sono sprechi. Ma il danno maggiore deriva dalle microplastiche rilasciate. Un recente approfondimento lo conferma.
MICROPLASTICHE
Uno studio pubblicato su Environmental Science & Technology Letters, la rivista dell’American Chemical Society rivela che una singola asciugatrice potrebbe rilasciare ogni anno anche 120 milioni di frammenti di microfibre, di cui molte sono microplastiche, molto più di una lavatrice. La ricerca è ad uno stadio iniziale ma rivela aspetti interessanti. Ad oggi infatti la maggior parte delle ricerche pubblicate si è concentrata sulla generazione di microfibre dalle lavatrici. Un rapporto della Ellen MacArthur Foundation (2017) ha stimato che entro il 2050 il numero di microfibre rilasciate nell’ambiente dal lavaggio dei tessuti potrebbe aumentare fino a 70mila tonnellate all’anno, il che equivale a scaricare in mare 400 milioni di magliette di poliestere. Fortunatamente, poiché la maggior parte dell’acqua del bucato viene trattata da impianti di trattamento delle acque reflue, è improbabile che quantità così grandi di microfibre vengano scaricate negli ambienti acquatici. Le asciugatrici per uso domestico possono essere un meccanismo importante per rilasciare microfibre tessili nell’atmosfera ambiente. Poiché l’aria scaricata di solito non viene trattata, le microfibre vengono emesse direttamente attraverso un tubo di ventilazione collegato all’essiccatore all’aria ambiente. Quando i tessuti vengono ruotati in un essiccatore ad aria forzata, le microfibre potrebbero essere eliminate dai tessuti, specialmente a temperature più elevate.
LO STUDIO
Nell’abito dello studio sulle asciugatrici sono stati selezionati due tipi di tessuti, ovvero il poliestere e il cotone. I tessuti sono stati asciugati in un’asciugatrice elettrica ventilata per uso domestico, e un campionatore d’aria è stato posizionato all’estremità del condotto per raccogliere tutte le particelle sospese indipendentemente dalle dimensioni. E’ emerso che un’asciugatrice domestica è una potenziale fonte atmosferica di microfibre. Un valore medio (±DS) di 270 ± 30 microfibre è stato raccolto durante l’asciugatura di 15 minuti dei tessuti in poliestere, mentre è stata osservata una media di 165 ± 27 microfibre per i tessuti di cotone.
I CONSIGLI ECOLOGICI
Cosa possiamo fare per inquinare meno a partire dal bucato? Basta seguire delle semplici regole. In primo luogo evitiamo se possibile l’asciugatrice e stendiamo gli indumenti al sole. In questo modo oltre a non inquinare potremmo anche risparmiare economicamente la spesa che grava sulla bolletta elettrica. In secondo luogo quando usiamo la lavatrice laviamo gli indumenti a bassa temperatura: gran parte dei costi di energia, che si stimano intorno al 90%, derivano dal riscaldamento dell’acqua. Se usiamo acqua fredda inoltre i nostri capi avranno una vita più lunga: l’acqua fredda infatti aiuta il mantenimento del colore (i panni sbiadiscono meno) e la riduzione del restringimento. Stiamo attenti poi ai detersivi: meglio quelli ecobio e certificati che sono spesso anche più delicati sulla pelle. Possiamo adottare scelte ‘naturali’, ad esempio l’ammorbidente può essere sostituito da una soluzione di acqua e acido citrico aggiunta alla lavatrice durante il ciclo di risciacquo. Non eccediamo con le dosi per evitare sprechi. Infine laviamo i capi solo se necessario: jeans e maglioni possono essere indossati tre o quattro volte prima del lavaggio, quindi non mettiamo in lavatrice dopo il primo uso.