Stop allo smog con i parchi mangia polveri

Oltre 2 miliardi alle Regioni per acquistare bus ecologici. De Micheli: rivoluzionare la mobilità

©SILVIO FIORE/LAPRESSE STOCK UNGHERIA. BUDAPEST. TRAFFICO INDUSTRIALE LUNGO IL DANUBIO

NAPOLI – Da Nord a Sud in gran parte delle città e intere province sono scattate le misure di limitazione del traffico. La constatazione di questo dato ci deve portare verso una riflessione che non può essere soltanto quella immediata del blocco di veicoli particolarmente inquinanti.

Parchi mangia polveri

Nella lotta allo smog le misure da adottare non sono poche. L’ultima idea giunge da Coldiretti che sostiene sia utile farsi aiutare proprio dalla natura per migliorare l’ambiente. In agenda c’è la proposta di realizzare parchi e giardini in grado di catturare le polveri e ridurre il livello di inquinamento. “A favorire lo smog nelle città – sottolinea la Coldiretti – è l’effetto combinato dei cambiamenti climatici, del traffico e della ridotta disponibilità di spazi verdi che concorrono a combattere le polveri sottili e gli inquinanti gassosi. In Italia ogni abitante dispone in città di appena 31 metri quadrati di verde urbano, e la situazione peggiora per le metropoli con valori che vanno dai 6,3 di Genova ai 17,9 di Milano, dai 22 di Torino fino ai 29 metri quadrati a Bologna”. L’appello è dunque quello di non continuare a rincorrere le emergenze, ma intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato, “considerato che una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno”

Bus ecologici

Intanto il Ministero dei Trasporti ha annunciato l’arrivo di un finanziamento alle Regioni da 2,2 miliardi di euro per acquistare bus ecologici adibiti al trasporto pubblico locale e alle relative infrastrutture. “L’obiettivo è quello di rinnovare il parco dei bus con mezzi meno inquinanti (elettrici, a metano o a idrogeno) e più moderni, riducendo l’età media del parco vetture per promuovere il miglioramento della qualità dell’aria, ricorrendo a tecnologie innovative in linea con gli accordi internazionali e con le disposizioni normative della Unione Europea”, ha fatto sapere il Mit in una nota. Secondo quanto dichiarato dal ministro Paola De Micheli altri 400 milioni saranno destinati a breve direttamente alle città assediate dalle polveri fini. “Sono investimenti per l’ambiente e per il futuro. In tante città d’Italia, soprattutto nella pianura padana, ma non solo, è emergenza smog. Non possiamo permetterci di continuare a respirare aria inquinata e le misure dei comuni da sole non bastano. Serve una rivoluzione nella mobilità urbana”.

Al Sud il 35% delle risorse

Nel decreto a doppia firma, ad opera del Mit di concerto con il Ministero dello sviluppo economico e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sono specificate le modalità di erogazione e le graduatorie da seguire nell’attribuzione dei fondi. Alle regioni del Sud è destinato circa il 35% delle risorse stanziate. Le risorse assegnate nel primo triennio, sino al 50% del contributo concesso, possono essere destinate alla realizzazione della rete infrastrutturale per l’alimentazione alternativa come metano, idrogeno ed elettrica.
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