Strage di Christchurch, Brenton Harrison Tarrant spavaldo in aula fa il gesto dei suprematisti

LAPRESSE / AFP

CHRISTCHURCH Brenton Harrison Tarrant, l’australiano di 28 anni accusato di omicidio per la strage delle moschee di Christchurch, ha fatto la sua comparsa in tribunale. Piedi nudi, ‘vestito’ da detenuto, ammanettato è arrivato in aula affiancato da due agenti di polizia con sguardo quasi compiaciuto.

Il gesto di Tarrant e le reazioni dal mondo

Alla vista dei reporter, Tarrant ha fatto ‘ok’ con la mano, riproducendo un gesto utilizzato dai suprematisti bianchi e dai troll razzisti sul web.

Intanto le reazioni dal mondo dopo la strage che ha causato la morte di 49 persone sono state molteplici. E tutte chiaramente sulla stessa lunghezza d’onda. In un messaggio inviato da Buckingham Palace, la Regina Elisabetta si è detta “profondamente rattristata dagli spaventosi eventi a Christchurch” inviando le condoglianze a tutto il popolo neozelandese.

Dalla Turchia parole dure di condanna

Angela Merkel ha invece voluto utilizzare Twitter per esprimere “dolore per neozelandesi uccisi da odio razzista” mentre dalla Turchia la reazione è stata molto più dura.

Il premier Erdogan ha definito l’islamofobia un cancro in crescita nelle società occidentali e il suo portavoce Ibrahim Kalin ha gettato benzina sul fuoco parlando di “fascismo-islamofobo”.

La premier britannica Theresa May ha condannato l’attacco terroristico contro le moschee mostrando rabbia e dolore: “A nome del Regno Unito – ha detto la May via Twitter – invio le mie più profonde condoglianze alla gente della Nuova Zelanda dopo gli orribili attacchi di Christchurch. I miei pensieri sono con tutte le persone colpite da questo nauseante atto di violenza”.

Anche dall’oriente parole importanti e una condanna senza mezzi termini per quanto accaduto. Sheikh Ahmed Al-Tayeb, il grande Imam di al-Azhar, massima autorità nel mondo musulmano sunnita, ha condannato gli attacchi auspicando al tempo stesso il ritorno immediato dei valori della tolleranza e della convivenza pacifica in Occidente. Infine il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Quanto avvenuto in Nuova Zelanda – ha commentato ieri – rappresenta un segnale di allarme gravissimo”.

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