Studio di Siena: il calcio previene le fratture

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Salute ossea
Salute ossea

Una recente ricerca del Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Siena, pubblicata sulla rivista scientifica Nutrients, ha confermato il legame indissolubile tra l’assunzione di calcio con la dieta e la salute dello scheletro. Lo studio ha esaminato una popolazione di adulti e anziani italiani, rivelando dati cruciali per la prevenzione.

I risultati hanno mostrato che un adeguato apporto alimentare di questo elemento è direttamente associato a una migliore densità minerale ossea. Di conseguenza, i partecipanti con un basso consumo di calcio hanno registrato una maggiore incidenza di fratture rispetto a chi seguiva una dieta equilibrata.

Ma il suo ruolo non si limita alle ossa. Il calcio è un minerale essenziale per il corretto funzionamento dell’intero organismo: è vitale per la contrazione di tutti i muscoli, compreso il cuore, e partecipa attivamente alla coagulazione del sangue. Contribuisce inoltre a mantenere un ritmo cardiaco regolare e permette la trasmissione degli impulsi nervosi.

Fortunatamente, il nostro corpo può attingere a numerose fonti alimentari naturali per soddisfare il proprio fabbisogno. Le più note sono il latte e i suoi derivati, come formaggi e yogurt. Tuttavia, il mondo vegetale offre alternative altrettanto valide: verdure a foglia verde scuro come broccoli, cavolo riccio e cavolo cinese sono eccellenti.

Anche legumi, semi di sesamo, semi di chia e quinoa contribuiscono significativamente all’apporto. Persino le arance, famose per la vitamina C, contengono calcio. Il pesce, in particolare quello azzurro come le sardine, e i molluschi come cozze e vongole, completano il quadro delle opzioni disponibili per una dieta varia.

Il fabbisogno giornaliero raccomandato varia con l’età. Per un adulto, la dose consigliata si attesta tra i 1.000 e i 1.200 mg. Per i bambini si parte da 700 mg (1-3 anni) per salire a 1.000 mg (4-8 anni) e 1.300 mg durante l’adolescenza, un periodo cruciale per la costruzione della massa ossea.

Poiché il corpo umano non produce questo elemento, l’assunzione tramite l’alimentazione è l’unica via. Una carenza prolungata può portare a sintomi come crampi muscolari e sonnolenza, fino a evolvere in osteoporosi, aumentando drasticamente il rischio di problemi scheletrici in età avanzata.

Allo stesso modo, un eccesso di calcio (ipercalcemia) può essere dannoso, causando nausea, debolezza e depositi minerali in organi vitali come reni e cuore. Per questo motivo, è fondamentale puntare a un equilibrio nutrizionale senza ricorrere a integrazioni non supervisionate da un medico.

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