Stupefacenti dalla Calabria. L’asse dei narcotici dei Contini

Le indagini sul sequestro del maxi carico di cocaina pura

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NAPOLI – Tra le strade strette del Borgo Sant’Antonio Abate si rafforza il controllo del clan Contini, una delle famiglie storiche della camorra cittadina. Secondo gli ultimi riscontri investigativi, questa zona, già nota alle forze dell’ordine come quartier generale del gruppo criminale, sarebbe oggi la base operativa di un nuovo asse della droga con cosche della provincia di Reggio Calabria, in particolare legate alla potente ‘ndrangheta reggina. A lanciare l’allarme sono le recenti inchieste e operazioni delle forze dell’ordine che monitorano da tempo le attività del cartello criminale dell’Alleanza di Secondigliano, di cui i Contini rappresentano l’ala più organizzata e strutturata. Gli oltre 70 chili di cocaina pura intercettati l’altro giorno a Pomigliano d’Arco (con tanto di marchi ‘Vip’, ‘Cxm” e “828”) hanno portato tre persone in manette, tutte di origine dominicana: un uomo risulta residente proprio al Borgo Sant’Antonio Abate. Droga con gli stessi marchi era stata sequestrata poche settimane fa a Gioiosa Ionica. Il sospetto, sempre più fondato, è che il clan Contini stia sviluppando una filiera stabile di approvvigionamento di stupefacenti che, dalla Calabria, arriva direttamente nei quartieri popolari di Napoli, per poi essere smistata sul mercato locale e in altre regioni. Nel dedalo di viuzze, il clan del fondatore Edoardo Contini (alias ’o romano) avrebbe rafforzato la propria influenza grazie anche alla collaborazione logistica di alcuni gruppi satellite. I segnali ci sono tutti: controlli, vedette a ogni angolo, presenze costanti nei pressi dei palazzi storici che fungono da piazze di spaccio, e un anomalo incremento di disponibilità di cocaina e crack, ritenuto dagli investigatori un indizio chiave dell’ingresso di nuovi canali di fornitura. Le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, puntano ora a ricostruire i movimenti e i contatti tra i referenti del clan Contini e quelli delle cosche calabresi attive nella fascia jonica e nella piana di Gioia Tauro. Non si esclude, comunque, che il maxi carico di cocaina pura fosse destinato ai rivali di sempre dei Contini, vale a dire i Mazzarella, che pure operano nelle zone della stazione centrale.

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