BRUXELLES – “Manterremmo fede ai patti presi con gli elettori e i cittadini. Non ho mai parlato di cifre – ha spiegato Conte. – Ma ho detto che sarebbero state accantonate le somme necessarie per realizzare le riforme”. Adesso però il numero finale per concretizzarle c’è. “I tecnici sono al lavoro”. E a breve sarà reso noto quanto la quota reale (e finale) si distanzierà dal 2,4 professato fino a qualche giorno fa.
Vittoria, sconfitta o pareggio?
“E’ da tempo che non compilo la schedina del totocalcio”, ha risposto il premier, in conferenza stampa, a chi gli ha chiesto il consuntivo della battaglia con l’Ue.
Concluso il vertice con i ‘colleghi’ dell’Unione, il primo ministro, confrontandosi con le domande dei cronisti, non si è sbilanciato. E’ apparso sereno, soddisfatto del risultato raggiunto. L’importante, ha chiarito l’avvocato, è garantire un buon risultato per gli italiani. Anzi, dopo poco, è passato al contrattacco. “Non abbiamo nulla di cui scusarci. Abbiamo dimostrato una visione strategica, abbiamo intercettato una sensibilità sociale diffusa, l’abbiamo anticipata e rispondiamo alle esigenze dei cittadini”.
Le cifre
Il 2,4 saltato fuori sulla Manovra nei giorni scorsi, ha commentato Conte, è stato il frutto “di stime provvisorie”. E a chi gli ha chiesto se si sia mai sentito in colpa per le ‘fiammate’ di spread, ha replicato dicendo che il premier “è una persona responsabile”. “Nel momento in cui abbiamo fatto le stime provvisorie, siamo arrivati a quella cifra. Le stime tecniche sono arrivate successivamente”.
Serviranno dei tagli, delle rimodulazioni. “Ma su Legge Fornero e reddito ci cittadinanza non faremo passi indietro”. “Siamo in Europa e siamo europeisti. Rispettiamo le regole” ha garantito il capo del Governo.