ROMA – Enrico Letta ha deciso: dopo il gran rifiuto di Giuseppe Conte, a sostituire Roberto Gualtieri in Parlamento, sarà una donna. In pole position restano l’ex segretaria Cisl Anna Maria Furlan, oggi tra i ‘saggi’ super partes delle Agorà democratiche, e la coordinatrice della conferenza delle donne dem Cecilia D’Elia, anche se non è escluso che nelle ultime ore possa emergere un nome a sorpresa, del territorio. Il dietrofront di Giuseppe Conte, è nei fatti, ha cambiato piani e strategie del leader dem, che però tira dritto: “Io costruisco”, ribadisce ai suoi, manifestando un certo “fastidio” per chi “ormai sa solo distruggere e insultare”.
Il riferimento, affatto velato, è a Matteo Renzi e Carlo Calenda che “in nome di battaglie personali e del proprio ego, scelgono di sacrificare la coalizione”. Avanti con le Agorà, quindi, che hanno già toccato quota 250 e “altri grandi appuntamenti” verranno organizzati già entro Natale, mentre al Nazareno si osservano i sondaggi, “ai massimi dal 2018”, nonostante “giorni agitati”. Certo il dietrofront del leader M5S porta con sé non pochi strascichi.
La scelta di “non misurarsi con i cittadini” e di “esporre a un certo imbarazzo il Pd” non viene molto apprezzata dalle truppe dem, che – però – cominciano anche a non digerire più il “gioco al massacro” di Renzi e Calenda. Il leader Iv gongola e attacca Conte: “Conoscendo la sua proverbiale mancanza di coraggio non ho mai avuto dubbi. E un uomo che vive di sondaggi ma che ha un terrore senza fine di misurarsi con i cittadini. Vive di like, ma teme il voto”, insiste, invitando il Pd al “buonsenso”.
Se Letta non fa “una scelta veramente riformista”, è l’ultima indiscrezione “in campo” potrebbe scendere anche la ministra per le Pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti. Il leader di Azione, invece, “evitato il pericolo M5S, si dice pronto a farsi da parte e ‘chiama’ i dem per una candidatura condivisa. “Perché se neanche in un collegio in cui abbiamo fatto il 32% si concordano le cose che credibilità hanno le proposte di Ulivo 2.0?”, è il refrain.
Conte, intanto, ribadisce il suo impegno per la ‘causa’ M5S e rimanda la discesa in campo: “Un leader che sta realizzando questo progetto ha l’ambizione di presentarsi con il M5S alle elezioni politiche. Vorrei entrare dalla porta principale” in Parlamento, dice dando appuntamento in quella occasione a Renzi e Calenda. “Possono fare tutte le dichiarazioni che vogliono a favore del centrodestra e del loro cortile personale”, sono in cerca di “pubblicità”, replica. Nessuna fuga, assicura: “Quello è un collegio assolutamente sicuro”.(LaPresse)