STOCCOLMA – La crescita per la destra è stata evidente, ma non ancora sufficiente per governare in autonomia la Svezia. In testa, infatti, restano i Socialdemocratici che si sono aggiudicati il 28,3% dei voti.
Elezioni in Svezia, i risultati
Il partito degli Svedesi Democratici raggiunge il 17,7% (sul 90% dei voti scrutinati): si tratta del 4,7% in più rispetto alle scorse elezioni del 2014. Il primo partito resta quello dei Socialdemocratici con il 28,3%. La seconda forza politica del paese, i Moderati, si attesta al 19,7%. Tornata elettorale positiva per i piccoli partiti, in primis gli ex comunisti. La Sinistra ha raggiunto l’8%. Bene anche il partito di centrodestra e i cristiano democratici, che hanno incrementato di un terzo le preferenze del 2014.
“Abbiamo aumentato i nostri seggi in parlamento – ha commentato Jimmie Akesson, leader del partito populista e anti-immigrati Svedesi Democratici. – E faremo in modo di aver un enorme peso su ciò che accadrà in Svezia nelle prossime settimane, mesi ed anni“.
Insofferenza anti-migranti
La campagna elettorale in Svezia è stata caratterizzata da un forte sentimento di insofferenza nei confronti della forte ondata migratoria. Nel paese, solo nel 2015, erano stati accolti più di 160mila nuovi migranti. Una cifra enorme per uno Stato di 10 milioni di abitanti. L’esasperazione degli svedesi è stata abilmente sfruttata dalla destra, che ha denunciato in maniera martellante i disagi legati all’integrazione con gli immigrati.
Tensioni ai seggi
Le giornate dedicate alle votazioni hanno visto nel paese succedersi momenti di grande tensione. Anche ieri, presso i seggi, si sono verificate aggressioni di militanti neonazisti contro giornalisti ed elettori che si recavano a votare. A Boden, Ludvika e Kungalv alcuni membri del Movimento della resistenza nordica hanno fatto irruzione nei seggi, scatenando il panico tra le persone in fila.
Il commento di Matteo Salvini
Il vicepremier leader della Lega Matteo Salvini ha salutato positivamente il risultato delle elezioni in Svezia. “La Svezia patria del multiculturalismo e modello della sinistra, dopo anni di immigrazione selvaggia ha deciso finalmente di cambiare. Ora anche lì dicono no a questa Europa di burocrati e speculatori, no ai clandestini, no all’estremismo islamico“, ha detto il ministro degli Interni italiano.